Giusti alla fine di questa stagione sportiva 2022-23, con il Bologna che si trova attualmente in 11ª posizione e che, a tre giornate dalla fine, potrebbe raggiungere al massimo un ottavo posto, abbiamo pensato di ripercorrere gli anni di gloria dei Felsinei, raccontando i sette scudetti conquistati a partire dal primo nel 1924-25 fino ad arrivare all'ultimo nella stagione 1963-64.
Da quella stagione di ormai sessanta anni fa ci sono stati numerosi alti e bassi, trofei vinti e retrocessioni, fallimenti e rifondazioni. I tifosi si chiedono quanto ancora dovranno aspettare per vedere di nuovo i rossoblù primeggiare in campionato o nelle coppe. Visto l’andamento tutt’altro che vincente sembra molto. Meglio dunque cercare un po’ di conforto nella storia e continuare a tifare il club in questa ultima parte di stagione (per le info sulle prossime partite dei rossoblù, seguite le ultime news e notizie Serie A).
Partiamo proprio dal primo titolo, quello del 1924-25. Il Bologna Football Club era stato fondato da appena quindici anni (il 3 ottobre 1909 per la precisione) e aveva già alzato la Coppa Emilia nel 1915-16, torneo calcistico disputato in sostituzione del normale campionato di calcio per cause belliche, e per due volte era stato proclamato Campione d’Emilia (1919-20, 1920,21). Già l’anno precedente arrivò 1° nel girone B di Prima Divisione, la massima serie del campionato italiano, perdendo la finale contro il Genoa.
Quell’anno, in panchina c’era Hermann Felsner, calciatore e allenatore austriaco, e in campo, tra i più presenti e prolifici, l’attaccante Giuseppe Della Valle. Ancora una volta si presenteranno a giocare la finale della Lega Nord contro il Genoa, stavolta uscendone vincenti nelle “controverse cinque finali”, durate undici settimane, dove scontri tra tifosi, spari di pistola e feriti portarono a giocare le restanti partite tra Torino e Milano, a non omologare una gara, e alla richiesta di riassegnazione del titolo da parte del Genoa negli anni a venire. La finalissima nazionale fu giocata contro l’Alba Roma, vincente della Lega Sud, con la netta vittoria nel doppio match da parte del Bologna.
Il secondo titolo arrivò nella stagione 1928-29, l’ultimo conquistato con il meccanismo dei gironi plurimi. In panchina ancora Felsner ad orchestrare la formazione che si imporrà prima nel girone B davanti a Juventus, Brescia e Genova, per poi vincere le finali nazionali contro il Torino.
Non bisognò attendere molto per vedere di nuovo i rossoblù sul tetto d’Italia. Stagione 1935-36, il Bologna conquista il terzo titolo della sua storia, il primo nella nova Serie A a girone unico. I punti in classifica a fine campionato saranno 40, uno in più rispetto alla Roma seconda. Il merito di quel trionfo va al tecnico ungherese Arpad Weisz e, ovviamente, ai calciatori in campo. Calciatori e allenatore che furono capaci di bissare il successo nella stagione successiva, vincendo il quarto titolo nella stagione 1936-37 davanti a Lazio, Torino, Milan e Juventus.
Il quinto titolo arrivò due anni dopo, nella stagione 1938-39. In panchina ancora una volta Arpad Weisz, che fu però sostituito dall’ex Hermann Felsner il 26 ottobre. Ettore Puricelli, l’uruguaiano nazionalizzato italiano, si rese protagonista con 19 reti in 28 presenze, conquistando il titolo di miglior marcatore ex aequo con Aldo Boffi del Milan. La classifica finale reciterà Bologna primo con 42 punti davanti a Torino, Ambrosiana-Inter, Genova 1893 e Roma.
Di li a poco arrivò anche il sesto titolo, nel 1940-41 dopo averlo sfiorato l’anno precedente. La regia della squadra è affidata ancora una volta ad Hermann Felsner, che conquistò quindi il suo quarto scudetto personale. Ancora Puricelli, con 22 realizzazioni, il miglior marcatore dei suoi e di tutta la Serie A, che a fine stagione reciterà Bologna primo, Ambrosiana-Inter seconda e a seguire Milano, Fiorentina, Juventus e Atalanta.
Dopodiché bisognerà aspettare oltre vent’anni, ovvero la stagione 1963-64, per vedere di nuovo, per l’ultima volta, il Bologna campione d’Italia. Autore dell’ultimo successo nazionale in campionato, Fulvio Bernardini, che ebbe il merito di vincere contro la grande Inter, da poco laureatasi campione d’Europa, dedicando il titolo al presidente Renato Dall’Ara, scomparso quattro giorni prima della vittoria del campionato
Autore: Luca Nigro / Twitter: @@luca_nigro
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