I dati assoluti parlano di 48 gol segnati e 14 subiti. La preseason del Bologna può essere analizzata con le fredde cifre ma anche con la differenza di parametri dati dalla diversa consistenza degli avversari. 26 a 1 il bilancio con i dilettanti, 8-0 contro quelli che un tempo erano definiti "semipro", 6-7 negli impegni internazionali, 8-3 nell'uscita sestolese contro i "bocia" rossoblù (due rigori subiti: troppi!). Infine, le 3 sberle rimediate dai carneadi del Cittadella, probabilmente la sconfitta casalinga più desolante della storia rossoblu.

Immagino che il desiderio di conforto e di scarico di responsabilità porti tanti ad addossare colpe ad arbitro e allenatore (nessuno dei due ne è esente), ma in realtà il disastro epocale del 12 agosto ha tanti colpevoli, in primis sua altezza Joey Saputo e il suo acquisto di un club incomprensibile ai più, in primis a lui stesso.

Sono convinto che la situazione sia talmente involuta e ingarbugliata che non ci si raccapezzi per nulla (se mai ci ha capito qualcosa: francamente non pare un'aquila). Una società lunghissima e pletorica, con tante anime in lotta tra di loro, scarsissimi ancoraggi al territorio petroniano (nonostante le porte spalancate da parte dell'amministrazione pubblica come mai è capitato nella storia) e nessuno in grado di fare la sintesi. Tutti i "pretoriani" del Presidente allontanati, sono rimasti solo i tacopiniani e l'ornamentale presenza di Marco Di Vaio. L'incomprensibile rinnovo di contratto al mister, troppo "alto" per una rosa modesta anzi che no e troppo inviso a una piazza che lo attende con il fucile puntato. Se il trend prosegue così, capiterà come con Lopez, esonero tardivo e rischi conseguenti.  Ma forse, prima, sarà inevitabile non dico un ribaltone ma qualche aggiustamento societario. Andare avanti in questo modo, correggendo al ribasso ogni afflato di passione della gente, appare in tutta franchezza una presa per i fondelli alla città.

Esaminare oggi i numeri dell'estate appare francamente pletorico. Comunque, qualche confronto - rispetto alle pari grado - può essere fatto solo con Cagliari e Genoa. I rossoblu liguri giocano in Austria contro un Hoffenheim al completo (coach Nagelsman contro Donadoni cambierà quattro undicesimi rispetto alla sfida con Juric), lo battono 3-2 (rete finale dell'ex felsineo Galabinov: Genoa, all'epoca, senza Lapadula) e ne ricavano morale. Il Bologna, ancorché vittorioso nel secondo match, esce malconcio dalla doppia trasferta tedesca nel morale e nel fisico.  E gli effetti nefasti durano fino a oggi.

Il Cagliari è l'unico, assieme a noi, che sfida la propria Primavera, e finendo intonso sul piano dei gol subiti: 8-0.
Interessanti i match tra squadre di Serie A, pochissimi (salvo le sfide americane tra le big), e tutti finiti in pareggio: Chievo con Napoli e Spal, ancora il Cagliari con il Crotone. Infine, sempre riguardo ai rossoblù isolani (appartenenti alla nostra fascia qualitativa), un avvilente 0-1 con l'Olbia e un pallido pareggio con il Brescia, quasi un derby con Cellino (match nulli anche tra Fiorentina e Bari, Verona e Trapani, Perugia e Spal).

Sul piano tattico, sarebbe urgente, prima di completare la rosa, reinserire Maietta per dare il tempo logico a De Maio e Gonzalez di raggiungere un affiatamento indispensabile. Retrocedere Poli al ruolo di gendarme del centrocampo e lasciare Verdi e Di Francesco a supporto di Destro,  augurandoci che la smetta di essere impalpabile sennò può venire in panchina anche Felsner che cambierebbe poco.

Se Donadoni crede che si esca dalla pluma solo perché sarebbe logico si sbaglia di grosso. Agisca lui di fantasia o verrà inevitabilmente travolto. E, in ogni modo, fare schifo contro il Cittadella e' sempre meglio che contro il Torino. Almeno servisse.

Sezione: Director's cut / Data: Dom 13 agosto 2017 alle 09:00
Autore: Alberto Bortolotti
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