Insofferenza per Donadoni e Bigon, entusiasmo per Walter Sabatini. E' questo l'ultimo giro di valzer della tifoseria rossoblù che cerca motivi di sopravvivenza e soddisfazione calcistica dopo una metà annata anonima, deludente, "a-progettuale" come quella che si sta vivendo (in attesa della gara di Crotone).
Walter Sabatini va in tv e fa il "padrone", addirittura raccontando, da vero "impunito" romano, che con il Bologna avevano flirtato al punto da ipotizzare un condominio con la Roma (mi verrebbe una battuta: perchè, non c'è già?). Si propone come consulente psicologico - neanche fosse Emilio Franzoni ! - nei confronti di Destro, racconta la verità su Sadiq e si candida a re delle plusvalenze (sarà stato contento Corvino...). La perla è quando boccia i 10 anni del "progetto" di Saputo e dà del contabile a Fenucci: diciamo che non gli manca la sfrontatezza.
L'ospite ideale per quattro qualitativi e "allupati" giornalisti (non gli pareva vero!) abituati, come siamo tutti, ai minuetti privi di sugo di allenatori, giocatori e dirigenti. Un tempo si sarebbe detto che uno così si candidava a fare l'opinionista: se diventi schietto pubblicamente, smetti di fare il dirigente. In realtà, nel mondo "all around" in cui viviamo, facendo tutti tutto, non mi stupirei se Sabatini veramente puntasse a Casteldebole. Mi chiederei, a quel punto, ove sia la coerenza saputiana (una dote che gli va riconosciuta, oltre alla signorilità): più che il re delle mozzarelle potrebbe fare il capostazione, al centro Niccolò Galli occorrerebbe montare un tabellone che segnali arrivi e partenze, tra allenatori, diesse e giocatori saremmo già a oltre 50 cambi in due anni. Il progetto, sì, in divenire.
In questo contesto si rimpicciolisce vieppiù la figura di Donadoni. Come cartina di tornasole prenderei l'atteggiamento del Carlino, che in conferenza stampa cazzia udibilmente il mister sulla scellerata scelta di Oikonomou a Torino, poi punta il dito sull'arrivo di Petkovic rotto (stesso "procuratore" del tecnico...). Se perfino l'ecumenico giornale della città mostra insofferenza, allora rischiamo di essere ai titoli di coda dell'esperienza del bergamasco sotto le Due Torri.
Di sicuro Donadoni è molto meglio di tanta parte dei frequentatori di Casteldebole ma con altrettanta certezza si può sostenere che sta tentando accuratamente di occultare le sue competenze. La cocciutaggine sul 4-3-3 diventa una caso da scuola freudiana: perchè?
Poi, Bigon. Al quale è stato chiesto di fare due mercati, in pratica, con niente. Non sarà comunicativo, avrà meno appeal di Corvino ma non gli mancano le giustificazioni. Se poi la squadra è scarsa, possiamo dire che nessuna premessa logica (lasciamo perdere gli scontati innamoramenti della tifoseria) faceva pensare il contrario. Perdi gol ed esperienza, acquisisci delle scommesse, che tu possa migliorare è una eventualità, certo, ma abbastanza remota.

Sezione: Director's cut / Data: Sab 14 gennaio 2017 alle 11:02
Autore: Alberto Bortolotti
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