Thiago Motta: "Il Sassuolo ha grande talento. Squalifica? Mi dispiace. A Odgaard diamo tempo"

Thiago Motta squalificato contro il Sassuolo in panchina al suo posto ci sarà il suo vice Alexander Hugeux, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida contro la formazione di Alessio Dionisi. Ecco le sue parole partendo dalla oartita di San Siro contro il Milan: "Abbiamo giocato un gran partita. Si tratta però di un capitolo già chiuso, ora pensiamo al Sassuolo. Neroverdi senza Berardi? Per prima cosa i problemi li abbiamo tutti, quello che conta è come li affrontiamo. Il Sassuolo è una squadra che ha cambiato modulo contro l'Atalanta passando da 4 a 5. Hanno grande talento, con loro abbiamo sofferto all'andata iniziando con un gran gol di Zirkzee ma dopo abbiamo sofferto molto. Come dico sempre, ogni partita ha la sua storia e cercheremo di portarla a casa rispettando l'avversario. Hugeux? Abbiamo un rapporto fantastico come con tutte le persone competenti dello staff, anche a livello umano sono fantastici. Andrà tutto bene: è una persona molto preparata e come me è privilegiato per avere un gruppo che si sta preparando benissimo per la partita. Odgaard? Ho già parlato con lui e si già allenato bene con la squadra come tutti gli altri. E' appena arrivato: diamogli tempo. Il pareggio contro il Milan? Vogliamo vincere sempre ogni volta che scendiamo in campo per giocare il nostro calcio puntando sempre al miglior risultato. A San Siro non abbiamo vinto ma i ragazzi hanno dato tutto. Quello che conta ora è pensare al Sassuolo. Karlsson? Si sta allenando bene come tutti gli altri. I ragazzi hanno tutto il tempo del mondo per dimostrare il loro livello in allenamento. La costruzione del gioco? Non so dire se giochiamo un calcio moderno, posso dire che giochiamo anche secondo le mie idee. Penso che i ragazzi debbano avere libertà dentro un contesto di organizzazione; nella loro libertà devono esprimersi al massimo per il bene della squadra. Penso che siamo migliorati molto in costruzione: non è facile se ti trovi di fronte una squadra che vuole difendere, dobbiamo continuare a lavorare perché il calcio è un continuo cambiamento e gli avversari fanno il possibile per limitare il nostro gioco. Carlo Ancelotti? Mi piace un calcio organizzato ma allo stesso deve esserci libertà soprattutto in attacco. Questo l'ho visto con Carlo Ancellotti che mi ha allenato: ci lasciava liberi ma sempre rispettando l'organizzazione del gruppo. Essendo un gioco collettivo dobbiamo aiutarci l'un l'altro. Urbanski? Sono scelte che faccio in base all'allenamento. Ragazzi come Kacper hanno giocato a San Siro perché se lo sono meritato. I gol subiti contro il Milan? Due disattenzioni molto simili, non possiamo permettercelo. Durante la settimana ne abbiamo parlato: sono situazioni di responsabilità e son convinto che le limiteremo sempre di più per essere una squadra migliore. Passaggi? Penso sia una cosa importante, il passaggio nel calcio è basilare. Va fatto bene con l'intenzione giusta. Vanno fatti con idee, per me è importante utilizzare il palleggio nel modo giusto: può fare la differenza. Il mercato? Castro è al preolimpico e quando sarà con noi ne riparleremo, Mihajlo è ancora un po' indietro. I ragazzi devono aiutarsi a vicenda e competere in maniera sana. La squalifica? Non voglio aggiungere troppo perché esiste troppa attenzione tra il gruppo arbitrale e gli allenatori: non mi sento orgoglioso della reazione quando riguardo le immagini. E' chiaro che ho sangue e ci sono momenti in campo in cui non riesco a trattenere le emozioni. no orgoglio perché penso ai miei ragazzi perché voglio sempre essere un esempio e chiedo a loro un controllo emozionale dentro al campo. Mi dispiace anche per i tifosi perché abbiamo la fortuna di avere questa gente che faccia sì che diventi il nostro lavoro. Senza tifosi sarebbe una cosa amatoriale e dovremmo cercarci un altro lavoro. La gente va allo stadio per vedere una spettacolo di calcio e non un allenatore che reagisce così. I veri protagonisti sono i giocatori e spero in futuro di riuscire a controllarmi di più, anche se non posso promettermelo. Kristiansen? E' un ragazzo fantastico che amo. Quando perde palla mi ricorda quando sono arrivato a Barcellona dove se volevi giocare dovevi avere il giusto atteggiamento. Lui è impressionante in questo: ogni volta che sbaglia vuole subito rimediare, quando perde palla cerca subito il recupero, non solo quando è lui sbagliare ma anche quando perdono palla i compagni. Saputo? Persona fantastica, ho un'ammirazione enorme e sono molto felice quando è vicino a noi e alla squadra".