Emil Holm nuovo acquisto del Bologna, è stato presentato oggi a Castledebole. Al suo fianco il direttore sportivo Marco Di Vaio. Ecco le sue prime parole da giocatore rossoblù: "Sono molto contento di essere qui. Bologna è un club molto importante in Italia e quando ho sentito che c'era un interessamento su di me sono stato molto contento ed eccitato di venire qui. È uno step importante per la mia carriera e non vedo l'ora di giocare. Il primo impatto con la squadra e con Vincenzo Italiano? Ho parlato un po' con il nostro allenatore e mi ha detto “allenati come sai fare”. Vuole che ci metta intensità. La squadra l'ho trovata bene, tutti i ragazzi mi hanno subito aiutato nell'inserirmi. È stato emozionante. In Europa ho capito che può succedere di tutto, anche l'impronosticabile. Le partite sono diverse e dovremo fare attenzione per tutti i 90' minuti. Dove migliorare? Dappertutto. Devo migliorare in attacco, in difesa e anche a livello di concentrazione. Devo trovare la continuità per tutto l'arco del match. Karlsson? È un mio connazionale ed ho parlato molto con lui, anche prima che arrivassi. È un bravo ragazzo sia in campo che fuori. Il primo anno in Italia è sempre difficile per tutti, è stato difficile anche per me allo Spezia. In quei casi bisogna continuare a spingere ed approfittare delle chance che l'allenatore ti dà, cosa che lui ha fatto e penso che ora Jesper sia pronto per la Serie A. Gasperini ed i segreti del suo salto di qualità? Penso che quando sono arrivato in Italia fossi giovane ma non un bambino. Dovevo maturare sotto determinati aspetti e specialmente con Gasperini sono cresciuto sotto tanti punti di vista. Lui mi ha insegnato ad essere un professionista a tutto tondo e mi ha aiutato molto a curare 'aspetto mentale. Mi ha insegnato il lavoro duro e la dedizione. Quando ci si allena si fa quello al massimo senza pensare a distrazioni, mentre in altri momenti c'è spazio per altre cose. La mia posizione in campo? Da giovane ho giocato in tutti i ruoli, sia di contenimento sia offensivi. Tuttavia da quando ho compiuto 18 anni mi sono specializzato come terzino destro. Penso sia quello il mio ruolo, poi che sia a 5 o a 4 poco importa. Ibrahimovic? È il numero uno. Sappiamo tutti che personaggio sia, non dico che voglio essere come lui ma bisogna tenere conto di quello che ha fatto per la Svezia. Lo vedevo con mio papà da piccolo: è un esempio per tutti. Stagione con moltissime gare tra campionato e Europa? Dovremo mangiare e dormire bene. Dovremo essere la miglior versione di noi stessi. Si giocherà tanto e ci si allenerà poco, quindi sarà importante essere pronti subito per la partita. Il mancato riscatto dell'Atalanta? Non so dire se me l'aspettavo o se ci sperassi. Ora non ci penso molto, lo sport è questo. Si è chiusa una porta e se ne è aperta un'altra. Ora penso al Bologna e voglio fare bene qui. Il giocatore che mi ha messo più in difficoltà? Come esterno d'attacco non mi viene in mente nessuno su due piedi, ma sicuramente Theo Hernandez è quello che a sinistra mi ha dato più grattacapi. Gli obiettivi stagionali? È presto per dare obiettivi di squadra e personali. Ora mi interessa inserirmi al meglio e dare un apporto importante ai compagni. Gli obiettivi verranno con il tempo, penseremo partita per partita. La Champions League? La scorsa stagione il Bologna è stata una squadra difficile da affrontare. Ho ricordi di una squadra molto forte, difficile da pressare e a cui toglierli il pallone. L'Europa è stata meritata. Ho sempre sognato di giocare in Champions League, per un calciatore è la più bella competizione che si possa disputare. La mia conoscenza della città? Da quando sono qui non ho avuto molto tempo per visitare la città. Non ho fatto altro che allenarmi e riposare. Però Jesper (Karlsson, ndr) mi ha già raccontato molto e devo dire che Bologna è La Mecca del cibo italiano, quindi sono finito nel posto giusto".
Fonte Bologna Sport News
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