Nel secondo tempo di #VeronaBFC di ieri ha esordito in rossoblù Antonio Raimondo, classe 2004.. Nato il 18 marzo 2004 a Ravenna, Raimondo è un attaccante alto 184 cm e di peso 71 kg. Trasferitosi sotto le Due Torri da svincolato durante la finestra di mercato estiva della stagione 2018-2019, si è unito nell’Under 15 di Francesco Morara, senza andare in gol nell’intero torneo e raccogliendo un modesto minutaggio. Tuttavia, adocchiato dalla dirigenza del vivaio come un giocatore di prospettiva, è stato confermato anche nella stagione scorsa: con l’Under 16 di Denis Biavati, la punta ravennate ha giocato in 16 occasioni dal primo minuto, subentrando in un match e non giocando in due partite per indisponibilità, segnando un totale di 13 gol. In quest’annata, nell’inizio di campionato dello scorso ottobre – poi annullato per Covid-19 – Raimondo ha continuato a mantenere alta la sua vena realizzativa, realizzando due doppiette, in quattro partite, con Cremonese e Reggiana. Dopodiché, nel periodo dei Test Match ha timbrato cinque volte il cartellino contro Sassuolo (2), Parma, Milan e Fiorentina. Infine, nelle tre gare fin qui giocate dalla ripresa del campionato, ha realizzato cinque reti tra Sassuolo, Parma e Spezia (3).
Di seguito, le parole del Responsabile del Settore Giovanile, Daniele Corazza, e degli allenatori che lo hanno visto – e lo stanno vedendo tutt’ora – crescere nei suoi tre anni nel vivaio: Francesco Morara, Denis Biavati e Luca Vigiani.
Le dichiarazioni di Daniele Corazza, Responsabile del Settore Giovanile
"Quando il Cesena ha ricevuto l’istanza di fallimento, molti giocatori del loro Settore Giovanile hanno avuto l’opportunità di andare in altri club professionistici. Tra questi c’era anche Antonio, che conoscevamo e seguivamo da tempo, ritenendolo un giocatore che nel futuro ci avrebbe potuto regalare soddisfazioni. Ricordo che nel suo primo anno a Bologna non riuscì ad esprimere tutto il suo potenziale, soprattutto sotto l’aspetto fisico, ma nonostante questo, lo abbiamo sempre ritenuto un giocatore per cui valeva la pena aspettare. La crescita fisica e mentale arrivò in Under 16, come trasmesso molte volte sia a lui che ai suoi genitori, attesa ripagata con tanti gol e giocate di pregio. In queste categorie è fondamentale avere pazienza e rispettare le fasi di crescita dei ragazzi. Antonio non era come si dice in gergo “un precoce” ma credendo nei suoi mezzi e nel lavoro è riuscito a confermarsi in Under 17, conquistando la convocazione e sognando l’esordio in Prima Squadra".
Le dichiarazioni di Luca Vigiani, allenatore dell’Under 17
"Ha avuto una crescita graduale, anche se io l’ho conosciuto già la stagione scorsa, perché ogni tanto veniva ad allenarsi con me in Under 17. Si aveva già la percezione di un giocatore con caratteristiche importanti, come, la rapidità di esecuzione, una tecnica molto pulita, la velocità ed una visione e facilità di gioco. In più è un giocatore che non si risparmia mai durante la partita, qualità che fa intuire una buona personalità. Inoltre, Antonio ha una grande capacità di apprendere i movimenti ed è per questo motivo che sta procedendo con una buona vena realizzativa. Il suo percorso di crescita sta procedendo, ma come tutti dovrà continuare a sviluppare e migliorare le proprie qualità. Si è meritato è meritato l’esordio in serie A con la prima in prima squadra e tutti speriamo che possa continuare a migliorarsi e guadagnarsi tante altre soddisfazioni".
Le dichiarazioni di Denis Biavati, allenatore dell’Under 16
"Con me Raimondo è partito in seconda fila perché arrivava da una stagione in cui non era titolare. Poi ha avuto la possibilità di farlo dalle prime partite, segnando e fornendo buone prestazioni: è a quel punto che ha avuto una crescita di autostima, consapevolezza e fiducia, oltre che dal punto di vista caratteriale, mentale e fisico. Nell’Under 15 era molto indietro, ma con il lavoro di tutto lo staff siamo riusciti a “costruirlo”, anche grazie alle doti tecniche che gli erano in possesso. I suoi compagni hanno capito che potevano fidarsi di lui, proprio grazie a quella crescita mentale che l’ha portato a fare sempre buone partite: difatti era riuscito ad aiutarci, con sedici reti, a diventare la squadra con più gol all’attivo, ben 51. Oltretutto, è un ragazzo squisito e sempre disposto al dialogo: sa quali sono le sue potenzialità, ma con grande umiltà".
Le dichiarazioni di Francesco Morara, allenatore dell’Under 15
"Antonio ha avuto un vero percorso da Settore Giovanile. In Under 15 era un giocatore molto indietro dal punto di vista fisico; faceva intravedere delle doti, nascoste da uno sviluppo tardivo che lo metteva nelle condizioni di poterle esprimere. È un giocatore che ha avuto bisogno di fare tutto il percorso per arrivare pronto al grande momento, e in effetti è stato così. Nei primi mesi in Under 15, gli consigliai di pazientare perché dal punto di vista fisico poteva soffrire la categoria, e lui lavorando ha superato il momento complicato. Sono contentissimo per il suo esordio e gli auguro il meglio. È un esempio per quei ragazzi che vivono dei momenti “difficili” nel corso del Settore Giovanile per questioni di crescita, e che allenandosi con costanza e impegno alla fine riescono a togliersi delle soddisfazioni".
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