Nella sala stampa del Dall'Ara, è stato presentato il nuovo tecnico del Bologna Vincenzo Italiano. Ecco le sue prime parole: "Sono emozionato di avere questa bella possibilità di intraprendere questo cammino con persone che mi hanno voluto fortemente: ringrazio pubblicamente il presidente e il direttore. Sarà sicuramente un anno importante perché bisognerà confermarsi e poi ci sarà questa competizione europea importantissima dove vogliamo ben figurare. Da parte mia c'è grande entusiasmo e anche del mio staff, penso che ci siano tutti i presupposti per far bene. Sono molto felice di avere questa opportunità perché per me sarà la prima volta in Champions League. Sono anche sono curioso di ritrovare i calciatori perché nella scorsa stagione ho visto una squadra che si espressa su livelli grandiosi".
Zirkzee e Calafiori faranno parte del futuro del Bologna?
"I giocatori meno affermati mi hanno stupito profondamente. Una crescita come quella che ha ottenuto il Bologna non ha eguali. Molti giocatori sono all'Europeo, altri hanno ottenuto uno sviluppo importante. In termini di mercato non abbiamo ancora approfondito con la dirigenza, avremo tempo per ragionarci, ma faremo le scelte giuste e ci presenteremo bene".
L'idea di calcio di Italiano
"Dal punto di vista della proposta e dello sviluppo del gioco ci si somiglia (riferimento a Motta, ndr). Lavorare sugli esterni, sviluppare da dietro, centrocampisti sempre coinvolti, terminale offensivo che deve lavorare per far girare la squadra. Su questi principi ci si somiglia, poi ognuno ha le sue idee. Qualcosa in mente per entrare nella testa dei giocatori ce l'ho perché il gioco somiglia tanto. Il Bologna è stato il secondo miglior possesso palla della Serie A e questo significa che ha giocatori di grande personalità, che sanno gestire il gioco dal basso, che sanno giocare corto e lungo. Ci sono centrocampisti che mi hanno stupito per la loro voglia di voler determinare".
Obiettivi
"Confrontandomi con la proprietà vogliamo proporre e continuare a far divertire la gente mantenendo un livello alto e ottenere una costanza di rendimento attraverso la crescita dei giocatori. Vogliamo ben figurare in Champions, onorando la competizione pur sapendo che affronteremo squadre di assoluto livello. Poi ci sarà anche la Coppa Italia, quindi saremo pieni di impegni ma motivati a giocare a testa alta. L'obiettivo che l'anno prossimo deve avere il Bologna è mantenere l'entusiasmo di quest'anno: ho visto giocatori che erano in panchina esultare quasi più di quelli in campo, ho visto una coesione totale totale che coinvolgeva ogni individuo, dai giocatori fino ai magazzinieri".
Orsolini e Karlsson fondamentali?
"Cercherò di coinvolgere tanto gli esterni di attacco e di isolarli per l'uno contro uno. Orsolini quest'anno ha dimostrato tanto e ha queste capacità che cerco, Karlsson anche, Ndoye idem e può giocare da una fascia all'altra. Cercheremo di sviluppare il gioco facendo affidamento sulle loro doti".
Sulle critiche ricevute
"Ci si dimentica in fretta del percorso che ti porta a giocarti tre finali e arrivare in fondo penso sia già un grande merito. Dispiace che non si sia riusciti ad ottenere il massimo. Gasperini è stato reduce da qualche amarezza, ma poi mi ha ricordato che di definitivo non c'è nulla. Mi auguro di disputare altre finali e giocarmi qualcosa di importante. Il giudizio di qualche addetto ai lavori cercherò di farlo cambiare".
Sullo staff
"Sono miei uomini da tanti anni. È uno staff che va avanti da sette anni insieme. Ora vedremo anche come integrare con altre figure, ma siamo giovani, carichi e abbiamo voglia di continuare a crescere per toglierci soddisfazioni".
Sull'instaurare un legame con i tifosi
"Penso che l'allenatore in primis deve sapere dove arriva, l'ambiente in cui lavora e sapere le richieste e le esigenze della gente. Deve informarsi e sapere bene quello a cui va in contro. Qui la gente era entusiasta di avere in mano il pallino del gioco e comandare le partite. Da questo si capisce le sensazioni che vuole vivere la gente. Poi pian pianino inizierò a conoscere i tifosi e farmi conoscere. Mi piacerebbe far riempire nuovamente la piazza. Per farlo bisognerà arrivare in fondo a qualche competizione, sarà difficile ma cercheremo di trovare qualche escamotage, perché la felicità della gente che ci supporta è la parte più bella di questo sport".
Sulla rosa a disposizione
"Penso sia importante il coinvolgimento di tutta la rosa, specie con tutte le competizioni che avremo. Mi piace lavorare con tutti, non abbandonare nessuno: logico che bisognerà correre, ma se tutti mostrano grande spirito, da parte mia non c'è nessuna preclusione. Lo dimostra la mia carriera, ho sempre dato chance a tutti. Più siamo e meglio è. Qui c'è già una rosa importante".
Bologna come punto di arrivo o trampolino di lancio?
"A Firenze ho aggiustato molte cose, sono cambiato in altrettante, non so se sono migliorato ma sicuramente sono cambiato nella gestione del lavoro. Dopo ogni allenamento già sei diverso dal giorno precedente. Io non avevo mai disputato una coppa e in due anni ho disputato tre finali. È un bagaglio esperienziale che mi porto dietro e dal quale cercherò di migliorare ancora. Arrivo qui con un entusiasmo incredibile. Ho conosciuto il direttore Sartori da calciatore e ora lavorerò con lui da tecnico. Cosa sarà in futuro non lo so, ma sono certo che ci metterò abnegazione, il cuore e darò l'anima per cercare di ottenere soddisfazioni insieme".
Sulla Champions
"Andrò a confrontarmi con una competizione di livello altissimo. L'esperienza dei due anni di Conference mi trova preparato nella gestione degli impegni. Per me quando inizia un nuovo percorso la prima curiosità è quella di avere i ragazzi a disposizione e iniziare a conoscerli. Il livello del Bologna è alto e stimolarli a rendere come l'anno scorso è una motivazione: devo cercare di fare le cose in maniera corretta".
Sull'esigenza di rimpiazzare Vlahovic a Firenze
"Su quello che poteva accadere dopo Vlahovic è passato troppo tempo per potermi esprimere. Abbiamo ottenuto grandi risultati ugualmente. Abbiamo avuto attaccanti di valore, forse potevamo fare qualcosa di più in campionato, ma il triennio a Firenze è stato positivo",
Rimpianti
"Ottenere tre finali in dieci mesi per me dà grande valore. Avrei rigiocato la partita con l'Olympiakos già un minuto dopo averla persa perché secondo me lì si poteva ottenere di più".
Approccio con il gruppo
"Ognuno ha il proprio modo di avvicinarsi ai nuovi calciatori. Io per esperienza aspetto di incontrarli di persona. A parte che già ci si conosce tutti, l'unica cosa che cambierà è che ora sarò il loro allenatore, ma avendoli studiati da avversario so tutte le loro caratteristiche e le loro qualità. Ma per parlarci aspetterò di farlo vis a vis, tanto avremo tempo sia qui a Bologna sia in ritiro. Imprescindibili? Già dopo la conferenza stampa avrò modo di confrontarmi con la società. Ci sono giocatori interessanti da tenere e inoltre cercheremo di migliorare ulteriormente la squadra".
Tre punti cardine del credo calcistico di Italiano
"Serietà, professionalità e attaccamento non devono mai mancare. Penso che questi punti abbiano fatto la differenza quest'anno e queste saranno le mie richieste anche per la prossima stagione. Vedendoli da fuori so per certo che tutti ce l'hanno nelle loro corde. Non vedo l'ora di conoscere tutti i ragazzi".
Cosa ha convinto Italiano del progetto Bologna
"Per fare questo mestiere ci vuole un po' di follia. Nel momento in cui conosci persone che ti danno tanto, ti dimostrano grande stima e fiducia, penso che si può andare contro tutto e tutti. So che la squadra ha espresso un grande calcio e ottenuto grandi risultati e so che la piazza richiede tutto quello che ha visto lo scorso anno: per me è una sfida e sono entusiasta. Al mio fianco ci saranno Sartori, Finucci, Di Vaio, non sarò solo e sono convinto di poter far bene".
Caratteristiche dell'attaccante
"Innanzi tutto deve far gol (sorride, ndr). Poi deve saper far gioco, legare con la squadra. Da come si esprime il centravanti, a cascata si esprime anche la squadra. Deve essere un attaccante moderno: portare pressione e legare il gioco, ma in primis deve fare gol".
Paragone con Motta: è un'insidia o uno stimolo?
"È uno stimolo continuare a far esprimere questa squadra in un certo livello. Sono convinto che si può fare perché questi calciatori ormai hanno spiccato il volo e hanno ottenuto una grande crescita e maturazione".
Sui rinnovi di Lykogiannis e De Silvestri
"Inizieremo con i direttori a parlare di calciatori e futuro subito dopo la conferenza".
Sul possibile approdo di Cafafiori alla Juventus
"Aspettiamo l'8 luglio per avere tutti i ragazzi a disposizione e ascoltarli. In passato sono riuscito a far cambiare idea a giocatori che non avevano grande predisposizione a rimanere. Non parlo di Calafiori, quello lo vedremo quando avremo a disposizione il giocatore".
Fonte Bologna Sport News
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