Ai microfoni di BFCTV, l'Amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci ha rilasciato diverse dichiarazioni per fare il punto sulla stagione del Bologna fino a questo momento. Di seguito l'intervista integrale.
Un bilancio della stagione: “È stata una stagione molto particolare, perché la coppa del mondo ha stravolto la normale programmazione del calcio italiano e europeo. Siamo partiti male sotto il profilo dei risultati, poi nelle ultime domeniche con il cambio dell’allenatore abbiam ritrovato entusiasmo, gioco e risultati che ci hanno consentito di tornare a una posizione di classifica tranquilla”.
Sull'avvicendamento della panchina: “È stato un momento molto difficile, perché con Sinisa ci lega un rapporto speciale, per tutto quello che abbiamo vissuto insieme, sia sotto il profilo sportivo che quello personale. Sicuramente non è stata una scelta facile, ci abbiamo pensato a lungo ma poi abbiamo ritenuto che per il bene della squadra era necessario una svolta nella conduzione tecnica. L’arrivo di Thiago, dopo un’iniziale fase di studio dei giocatori, ci ha consentito a tornare a fare dei risultati in linea con il valore della squadra. Anzi, poi ci aspettiamo nella seconda parte della stagione, potendo contare su un mese di lavoro e di preparazione, un ulteriore miglioramento delle prestazioni”.
Ambientamento nuovi giocatori: “Abbiamo un gruppo di giocatori molto professionali, stanno bene insieme pur rappresentando tante nazionalità, tante lingue. Ci sono diverse lingue nello spogliatoio con Marko che fa da traduttore. Il merito di questo gruppo è quello di accogliere bene i nuovi e far sentire loro questa atmosfera. Sono tutti molto contenti di essere qui, i nuovi hanno avuto una fase di assestamento e ora stanno dando un contributo importante a questo periodo positivo del Bologna”.
Il rapporto tra Thiago Motta e i giocatori: “Noi dobbiamo essere onorati di lavorare per questo club, e dobbiamo trasferire questo onore anche ai giocatori. Thiago ha compreso questo ed è felice di allenare il Bologna e di far crescere questo gruppo di ragazzi".
Il rapporto tra Thiago Motta e i tifosi: “I risultati aiutano tanto. All’inizio era stato soggetto di qualche critica, anche poco comprensibile, perché un nuovo allenatore deve avere il tempo di fare delle valutazioni e di ambientarsi. Però è stato molto maturo e la società l’ha aiutato, tenendo la barra ditta e dandogli supporto. Poi lui è stato molto attento e ha fatto delle scelte, e sin dalla partita contro il Napoli (in cui ci sono stati dei segnali di miglioramento), alzando l’intensità degli allenamenti ha ottenuto dei risultati che hanno tranquillizzato tutto l’ambiente”.
Impressioni su Saputo: “È contento perché ha visto che la squadra ha ricominciato a produrre gioco e risultati. È preoccupato per la situazione gerarchica del calcio italiano, alcune situazioni di carattere strutturale ed economico stanno preoccupando non solo lui ma tutti gli azionisti delle squadre di calcio”.
Sul mercato: “In questi mesi abbiamo lavorato con lo staff di Sartori e Di Vaio. Gli scout hanno girato molto per vedere calciatori che possono tornare utili sia per gennaio che per giugno. Ad oggi lo staff ha visto più di 600 partite. Abbiamo parlato anche con Thiago motta per capire quali sono le sue esigenze, i punti dove lui vorrebbe intervenire e ovviamente noi vogliamo accontentarlo, sia in entrata che in uscita”.
Sul nuovo stadio: “Come detto anche dal sindaco Lepore, per marzo speriamo di chiudere la fase autorizzativa. Per quanto riguarda gli aspetti progettuali, sono stati tutti definiti. Manca ancora da completare l’aspetto amministrativo e quindi amministrare tutte le convenzioni che legano l’utilizzo dello stadio per i prossimi 40 anni del Bologna Stadio e comune e Bologna Stadio e Bologna FC. Per come si sta lavorando, credo che le parole del sindaco siano giuste e verso giugno può essere effettuata la gara che decreterà l’inizio dei lavori”.
Sulla situazione del calcio italiano: “La nazionale a volte può essere lo specchio di una situazione tecnica che vede il calcio italiano non competitivo, ma in realtà poi la stessa squadra che non si è qualificata ai Mondiali ha vinto gli europei. Abbiamo sicuramente pochi talenti perché ci sono tanti giocatori stranieri. Credo che le preoccupazioni del calcio italiano siano anche altre, che vadano al di là della mancata qualificazione ai mondiali, che comunque resta grave. Credo che le preoccupazioni siano legati ad alcune criticità. Il nostro sistema è entrato già debole economicamente nella pandemia e la pandemia ha ulteriormente aggravato questa situazione. Quindi la situazione è grave sotto questo aspetto ma non solo. Altri aspetti preoccupanti sono ad esempio le strutture di gioco, dove siamo i più arretrati tra i paesi calcisticamente più evoluti, o come l’organizzazione dei campionati, settori giovanili, ma anche tutto l’impianto normativo che gira attorno al mondo del calcio. La legge sul professionismo risale al 1981 e non è mai stata toccata. La legge che regola la vendita dei diritti sportivi risale al 2010, quando il panorama dei media era completamente diverso. È ovvio che tutto questo non può che destare delle preoccupazioni. Quello che manca oggi è una proposta da parte della Lega di Serie A su tutti questi temi. La Spagna è già partita in questo senso, ad esempio Tebas ha proposto il salary cap. Su molti aspetti noi siamo rimasti molto indietro. Al momento abbiamo un’occasione unica dato che il governo sembra recettivo. Ma questo immobilismo, che sembrava anche un po’ poter essere smosso dall’arrivo di società straniere, fa preoccupare gli azionisti".
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