In occasione della festa del papà che domenica farà da cornice alla gara contro il Chievo, proseguono le interviste riguardanti i papà celebri della storia rossoblù. Dopo le parole di Marcella, figlia di Angelo Schiavio, oggi è la volta di Annalisa che ci racconta Giacomo Bulgarelli: “Era un gran papà, sempre allegro: con le sue risate e le sue battute sempre pronte sapeva sdrammatizzare anche le situazioni più difficili. La sua simpatia lo portava ad essere sempre circondato da amici, non solo suoi ma anche miei e dei miei fratelli Stefano e Andrea. Quando in estate organizzavamo grandi feste nella nostra casa di San Pietro in Casale, i nostri amici facevano a gara per incontrarlo. Se lui non era presente perché il lavoro lo aveva trattenuto fino a tardi, loro rifiutavano di andarsene fino al suo ritorno perché sapevano che avrebbe improvvisato una bella spaghettata. Quante volte abbiamo fatto l’alba tutti assieme. Ero l’unica femmina il nostro era un rapporto speciale. Papà era il mio punto di riferimento, gli raccontavo tutto e mi confidavo volentieri con lui; ricordo che quando andò in Giappone per seguire i mondiali gli facevo lunghe telefonate intercontinentali perché avevo bisogno delle sue parole. Non era particolarmente geloso. Quando lavoravo in discoteca, da ragazzina, veniva a trovarmi ma sempre con la mamma e qualche amico e lo faceva più che altro per divertirsi, tanto che se i dj mettevano un disco revival finiva per scatenarsi sul cubo, mandando in visibilio gli avventori del locale che lo riconoscevano. Aveva tanti amici ma in particolare era legatissimo a Toro e Ottavio, i suoi compagni di scorribande. Erano amici da sempre. Ottavio era proprietario di un negozio di filati in via Clavature e papà quando poteva passava a trovarlo. Il negozio era sempre pieno di signore che compravano la lana e lui si mostrava interessato chiedendo addirittura che gli insegnassero i segreti dell’uncinetto o a fare la maglia. Le signore si guardavano stranite finchè qualcuna di loro esclamava 'Mo a me lu què am per ed cgnósser'. Altre volte si affacciava in negozio fingendosi turista e chiedeva indicazioni per piazza Maggiore. Ottavio stava al gioco e gli dava le coordinate sbagliate creando il panico nelle clienti che intervenivano per correggere il tiro".

Sezione: News / Data: Ven 17 marzo 2017 alle 18:16 / Fonte: BolognaFC.it
Autore: BN Redazione
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