Fabio Poli, ex ala del Bologna di Maifredi, sulle pagine di Repubblica ha parlato delle differenze del suo calcio con quello di oggi: "Il nostro era champagne, quello di oggi è un vino da tavola più modesto. E non certo un pignoletto dei nostri colli, che io reputo uno dei migliori vini in Italia. È il calcio che è cambiato, ai nostri tempi il rapporto coi tifosi era molto più immediato e genuino. Gli applausi? Emozione straordinaria, vedevo in curva coetanei che ci battevano le mani, e giovani entusiasti che ai tempi neanche erano nati. Era una gran bella squadra, con un allenatore che aveva idee innovative. Il nostro gioco, per esempio. La zona la facevano solo il Parma e il Milan di Sacchi. Difendevamo altissimi, facevamo il pressing, che allora era quasi una novità. Oggi non credo s’inventi più nulla. Che facciamo, torniamo a giocare a uomo? Non scherziamo dai, ricordo un Lazio-Taranto, mi marcava Biondo, che poi venne anche al Bologna. Va così: mi fermo lì dalla panchina a bere e a un certo punto lo vedo che m’ha seguito sin lì, perché allora chi giocava a uomo faceva così. Solo che mentre bevo, e non son neanche uscito dal campo, lui mi dà le spalle perché guarda l’azione. Fatto sta che rientro di scatto e Biondo neanche se ne accorge. Cross di Fiorini, gol mio. Vogliamo tornare a quel calcio lì?"

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mar 15 maggio 2018 alle 09:01 / Fonte: Repubblica
Autore: BN Redazione
vedi letture
Print