Giuseppe Anaclerio, ex giocatore di Bologna e Spal, in un'intervista a Repubblica parla del Bologna ma anche del suo caro amico e compagno di squadra Giuseppe Campione morto nel 1994: "Cerco di rimuovere, ma non per dimenticare; piuttosto per tenere meglio dentro di me i ricordi di Beppe. Se il suo incidente mi ha cambiato la vita? Sì, perché persi l’unico amico che avevo nel calcio. Tre mesi prima sopravvissi a un incidente analogo. Finii contro un palo all’uscita 2 della tangenziale. Macchina distrutta, come quella che guidava Soda. Ma me la cavai. Il Bologna di oggi? Non so cosa accada a Casteldebole da un po’ di anni. C’è una specie di sortilegio: i giocatori arrivano qui e smettono. Acquafresca era il talento più promettente, quello con più gol in serie A della sua generazione; sulle prime Krejci era il miglior crossatore; Destro era Destro e ora non gioca più. Cosa si è sbagliato? La scelta dell’allenatore in primis. Io avrei chiamato Davide Nicola, uno che solo con la sua storia avrebbe avuto molto da insegnare umanamente. Basta ascoltare le sue conferenze per capirlo. Non so perché la scelta sia ricaduta su Inzaghi, che sicuramente diventerà un buon allenatore, ma ora non è affatto maturo per la serie A. Se fossi in Saputo a cosa penserei? Al suo posto mi sarei stufato. È una persona a modo, ricchissima, ma che non conosce il nostro calcio. Se si aggiunge che nel Bologna di oggi non si capisce chi fa cosa". 

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mer 16 gennaio 2019 alle 12:42 / Fonte: Repubblica
Autore: BN Redazione
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