Alla vigilia dell'ultimo match dell'anno contro il Verona, Vincenzo Italiano è intervenuto in conferenza stampa. Ecco le sue parole partendo dal percorso del suo Bologna: "Speravo di iniziare con il piede giusto e lo abbiamo fatto, a parte quei tanti pareggi che potevano diventare molto facilmente vittorie, ma nei quali non siamo stati bravi noi perché dopo essere andati in vantaggio abbiamo rimesso in partita gli avversari. Per il resto abbiamo continuato sulla striscia di risultati positivi che la squadra ha ottenuto lo scorso anno. Abbiamo inanellato prestazioni di livello con continuità e risultati positivi, lo abbiamo fatto anche dopo le sconfitte con Napoli e Lazio reagendo alle difficoltà e senza abbandonare il nostro credo. Dobbiamo continuare così perché le sconfitte fanno male, mentre se si vince si lavora in un'altra maniera. In Champions abbiamo perso ma siamo riusciti a rialzarci lavorando in maniera positiva. Come sta la squadra dopo la pausa natalizia? Ho trovato i ragazzi molto bene. Avevamo fatto questo patto che da Torino sarebbero stati liberi, anche senza il risultato pieno. Abbiamo preparato questa sfida in quattro allenamenti molto bene, ho lavorato con quasi tutto il gruppo e sono contento. Scegliere è sempre importante per un allenatore e sono felice di come li ho trovati. Cambiaghi? Era stato uno dei primi discorsi aperti con la società e con il direttore sportivo dopo il mio arrivo e abbiamo fatto di tutto per portarlo qui. È un giocatore giovane e di grande prospettiva, poteva darci tanto e vederlo fuori ci ha fatto male. Sapete qual è l'iter per un infortunio come il suo, bisognerà andare più cauti del previsto perché è un giocatore che vive di strappi, ma quando sarà a disposizione sarà importante. Il mercato? Mi aspettavo la domanda sul mercato, ma con la società non abbiamo ancora aperto il discorso. Aspettiamo la gara di domani, poi dopo qualche giorno libero valuteremo il mercato in entrata e uscita. Gennaio è un mese fondamentale e non bisognerà sbagliare perché tutte le squadre andranno a fare degli aggiustamenti per sopperire ai problemini gestionali che si creeranno con qualche giocatore scontento. La crescita del Bologna? La crescita c'è stata dall'inizio. Abbiamo alcuni punti in meno perché non riuscivamo a gestire il vantaggio, ma ora la squadra ha acquisito la qualità di essere attenta e concentrata per tutti i 90 minuti. Abbiamo iniziato a fare gol con continuità, in Champions ci siamo sbloccati, in Coppa Italia abbiamo trovato la rete con le seconde linee, siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. Ora dobbiamo avere la fame e l'umiltà perché quando iniziamo ad impettirci il calcio ti bastona e ti riporta alla realtà, ci sono passato da calciatore e anche da allenatore, quindi dobbiamo stare attenti. A Torino ho schierato una delle formazioni più giovani del campionato, quindi se non manteniamo l'umiltà noi siamo dei folli. Il Verona arriva da una grande prestazione con il Milan e dal successo precedente a Parma, domani sarà un'altra prova di maturità. La crescita data dalla partecipazione in Champions League? Sulla lavagna ad inizio anno ho annotato chi prima di quest'anno aveva fatto la Champions: su 27 giocatori solo in 8 e alcuni anche solo per mezza presenza. È una competizione che ti lascia tanto perché giocare con questi ritmi contro squadre attrezzatissime te le ritrovi quotidianamente in allenamento: a tanti giovani ha lasciato tanto perché quel ritmo se lo trasferisci in A fa la differenza. L'Hellas Verona? Per me Verona rappresenta 260 partite, momenti straordinari e alcuni tristi come una retrocessione inspiegabile con giocatori fenomeni che successivamente si sono rivelati campioni del mondo. Ancora dopo 22 anni non ci rendiamo conto di cosa sia accaduto in quel periodo. Sono arrivato ragazzino e sono andato via a 30 anni, domani saremo avversari ma per me Verona rappresenterà sempre ricordi fantastici. La squadra ha reagito alle difficoltà andando a vincere fuori casa a Parma e facendo una partita di grande spessore, ritmo e intensità col Milan: domani arriveranno con fiducia ed entusiasmo. Conosco quella piazza e dopo le difficoltà si compattano ancora di più. Vediamo domani se ci saremo preparati bene a sufficienza. Dallinga? Thijs lo avevo visto diverso nelle ultime partite: si era procurato il rigore con il Venezia, a Roma gli è stato annullato il gol, in Champions ci è andato vicinissimo e finalmente a Torino si è sbloccato. Ora ogni conclusione fa gol, ogni tiro centra l'angolino, mi auguro che sia scattato un clic. Spero che tra lui e Castro nasca una bella competizione per chi debba essere il bomber di questa squadra, ma non ho dubbi perché Santi è stato il primo a saltare dalla panchina dopo il gol di Dallinga. La miglior difesa casalinga del campionato? Sono numeri importanti, ci si prepara sempre per concedere poco all'avversario. Ho visto una dichiarazione di Ravaglia che i numeri della difesa sono frutto del lavoro collettivo perché i primi a rientrare sono gli attaccanti: è tutto vero. Castro a Torino ha fatto una rincorsa fino alla metà campo sul difensore avversario. Tutti hanno voglia di non subire gol, lì nasce questa solidità che ci sta portando a non subire gol e fare punti. Lucumì e Beukema? Ormai si attaccano con tanti uomini, lo si vede in tutte le squadre. Il vero difensore fa vedere le proprie caratteristiche quando è uno contro uno, in 5 contro due è facile difendere. Sono giocatori che sanno cosa vuol dire la percezione del pericolo, come lavorare e come intervenire. Mi piace anche quando hanno la palla: spesso lo sviluppo parte dai loro piedi e se da dietro ci prendiamo le responsabilità nello sviluppo del gioco si possono avere grandi vantaggi. Holm, Pobega e Dominguez? Sono tre giocatori che con il lavoro e la loro professionalità hanno iniziato a guadagnarsi minuti. È gente di valore, con grandi ambizioni. Vedesi Pobega: ha fatto quell'errore a Roma e poi si è dimostrato una pedina importante. Ndoye e Orsolini? Dan oggi ha fatto il primo allenamento dove l'ho visto libero di testa e di andare a briglia sciolta. Bene che sia guarito ma solo oggi l'ho visto libero. Orso invece è subentrato a Torino e ha una condizione diversa rispetto a Ndoye. Sull'esterno in tanti stanno bene e in tanti meritano minuti poi vedremo come si metterà la partita. Mi è piaciuto anche come è entrato Fabbian, altra crescita rispetto alle partite precedenti. L'importante è che chi parte e chi finisce la partita facciano bene. Il bilancio del 2024? Mi dispiace aver perso la finale di Atene con la Fiorentina: per me, per il gruppo che ho allenato per diversi anni, per la società e per l'ambiente. Tuttavia sono contento di aver trovato un gruppo fantastico e un ambiente dove si può lavorar con serenità. Qui ho trovato giocatori di spessore: sono sorpreso in maniera positiva per la cultura del lavoro che hanno e la voglia di allenarsi".
Fonte Bologna Sport News
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