La Repubblica dedica spazio a un altro confronto di famiglia che riguarderà una partita del Bologna. Dopo la sfida con la Lazio, in cui si incrociarono i due Inzaghi, con il Genoa Cesare Prandelli ritroverà a Bologna suo figlio Nicolò, 34, preparatore atletico del Bologna. I due lavorarono insieme a Firenze in Nazionale e a Valencia. Quando poi papà Cesare volò verso gli Emirati Arabi, Nicolò si fermò a Bologna con moglie e figli. Il suo lavoro è inscritto nelle ultime conquiste scientifiche e digitali applicate al calcio: è un preparatore atletico 2.0, addetto alla valutazione dei dati scaturiti in allenamento. In questo campo è ritenuto uno dei migliori nell’ambiente italiano. Era stato Donadoni a voler di nuovo nel proprio staff il figlio d’arte, col quale aveva già collaborato a Parma. Nella parabola discendente di Inzaghi, il padre passava a trovarlo spesso e sembrava proprio che le sue visite superassero il perimetro degli affetti familiari, ma anche in questo caso ci si sbagliava: nel dubbio, Prandelli ha accettato la panchina del Genoa molto prima che Inzaghi crollasse col Frosinone. Il contratto di Nicolò, invece, è legato al club, ed è per questo che è "sopravvissuto" a due esoneri in pochi mesi. Le sue capacità di analisi dei dati fisici e atletici gli sono state riconosciute da tutti. Non c’è allenamento, partita o attività legata alla sfera quotidiana che non sfugga alle sue tabelle, che deve poi decifrare per fornire a Mihajlovic strumenti utili alla scelta dei titolari. Anche la qualità del sonno, durante i ritiri, è oggetto di monitoraggio.

 

Sezione: Rassegna stampa / Data: Ven 08 febbraio 2019 alle 11:24
Autore: BN Redazione
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