Oggi su Repubblica spazio a Giancarlo Marocchi che dice: "Il Bologna ha rischiato molto ma non ho mai voluto credere al rischio della retrocessione: al giro di boa non era l’unica squadra in crisi, erano tutte lì in una manciata di punti. Forse anche per questo la società ha deciso di aspettare con le scelte drastiche. Credo abbiano atteso gli scontri diretti, sperando di far punti lì. Ma era sbagliato il pensiero di fondo, di far bottino con le deboli. E invece Mihajlovic ha portato la mentalità opposta: i punti si possono fare con tutti. La sua rivoluzione, e quindi il segreto di questa salvezza, è nata da lì. C’era un approccio errato, viziato dalla consuetudine. Ci si è abituati a pensare in piccolo. Se vedessi Saputo, comunque, lo abbraccerei, perché almeno lui ci sta provando, basti pensare agli investimenti sullo stadio. Uno che ci prova vale già tanto, in questo calcio. Ma lo abbraccerei pure per incoraggiarlo. Il difficile viene adesso: dopo il miracolo in campo, serve quello di trattenere Mihajlovic".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mer 22 maggio 2019 alle 11:00 / Fonte: Repubblica
Autore: BN Redazione
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