Luigi Maifredi, continua l'intervista a Repubblica, parlando di Joey Saputo: "A me questa, a guardarla da fuori, sembra una squadra senza proprietà, se devo dirla tutta. Diciamo che la gestione è particolare, poi per carità, Saputo è irreprensibile, educato, sempre sorridente, disponibile. Viene, fa un giro, poi torna a Montreal, e io non credo che la sua squadra in Canada la gestisca così. Diciamo meglio che non lo so, ma ho l’impressione che divorziare da Tacopina non gli ha mica giovato, a Saputo. Tacopina era sempre presente, controllava. Fare i presidenti da lontano è complicato, penso al Milan, all’Inter, per dire. Poi ogni tanto incazzarsi serve, vai in spogliatoio, cacci due urli. Invece qui è per forza di cose diverso. Uno arriva da Montreal, poi ritorna di là e intanto i giorni passano. Nel calcio l’immediatezza ha un suo peso. Può darsi che la squadra fatichi a seguire Donadoni? Io la prima volta che misi piede a Bologna chiesi se era la festa del patrono, dall’umore che trovai. Ero abituato ai bresciani, sempre seri, accigliati. Il bolognese è tutto diverso, per me il Bologna avrebbe bisogno di entusiasmo, di uno che dall’interno rivitalizzasse l’ambiente. Il bolognese allo stadio ha visto grandi campioni, cito solo gli Haller e i Bulgarelli, o i Baggio e i Signori, fino a Di Vaio, gente che ha incendiato le folle".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mar 20 febbraio 2018 alle 11:22 / Fonte: Repubblica
Autore: BN Redazione
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