Mauro Gibellini ex attaccante di Bologna e Spal, nella settimana che porta al derby parla a Repubblica ricordando i tempi trascorsi in Emilia: "Per anni ho pensato: ma come mai il Bologna non mi cerca? Poi accadde, ma appena arrivato arrestarono il presidente Fabretti. Precipitai insieme agli altri nella stagione più balorda della sua storia, quella del 82-83, dalla B scivolammo in serie C. Fu un tunnel senza fine. Quell’anno in serie B c’era anche il Milan di Castagner, e sulla carta non eravamo inferiori. Poi con il presidente in carcere, gli stipendi che non arrivavano, saltò tutto. In panchina fu un valzer: cominciammo con Alfredo Magni, poi venne Paolo Carosi e infine Cesarino Cervellati. Mi feci male e saltai gli ultimi tre mesi di campionato, per la rottura del tendine. Diciamo che ci fu un po’ di confusione nella conduzione tecnica: ero finito a fare il mediano davanti alla difesa. Fu un calvario. Che derby sarà? È una cosa bellissima che ritorni questa partita: una sfida classica nella storia del calcio, un omaggio a due città meravigliose. Credo sarà una partita equilibrata. Mi piace la Spal, le ho visto fare buone partite, ha un suo gioco e una sua fisionomia che si porta dietro da anni. Sarà dura ma ha le carte in regola per restare in A. Il Bologna ha un bravo allenatore come Donadoni, che sa sempre come far quadrare i conti. Un nome? Dico Simone Verdi e non perché adesso è in Nazionale. Lo conosco da quando aveva 14 anni, quand’era al Milan. Tra gli addetti ai lavori eravamo stupiti da un ragazzo che batteva punizioni e calci d’angolo indifferentemente di destro e di sinistro. Ha talento e tutto per fare una bella carriera".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mer 11 ottobre 2017 alle 10:22 / Fonte: Repubblica
Autore: BN Redazione
vedi letture
Print