Paolo Tagliavento ha da poco concluso la carriera arbitrale accettando la proposta dirigenziale della Ternana. Al Corriere di Bologna ha parlato di Bologna e di Filippo Inzaghi: "Il Bologna ha rappresentato per me un traguardo molto importante. A parte che Bologna è una città dove vai sempre ad arbitrare volentieri, nel 2003-04 ho diretto Chievo-Bologna che è stata la mia prima partita di serie A. Era l’ultima partita di Beppe Signori, che alla fine mi regalò la sua maglia. Per me chi era Pippo Inzaghi? Per gli assistenti era difficilissimo, per un arbitro meno, dovevi essere solo bravo a gestirlo. Pippo per quelle che erano le sue caratteristiche tecniche viveva sempre sul filo del fuorigioco e aveva movimenti così repentini che dovevi avere mille occhi. Già per un assistente è complicato verificare il momento in cui il giocatore parte, con Inzaghi lo era ancora di più. Magari oggi sarebbe stato più facile perché con il Var puoi andare a valutare meglio certe situazioni. Con uno come Inzaghi il Var sarebbe stato una benedizione. Nella protesta era più plateale per i movimenti che per quello che diceva, i suoi erano soprattutto gesti di stizza. Non mi sembra di averlo mai buttato fuori, evidentemente sapevo come prenderlo a livello caratteriale. Da allenatore come l'ho trovato? Sereno, il fatto che ricordi poco del suo comportamento vuol dire che era corretto. E se quest’anno in serie B è stato buttato fuori un paio di volte, forse era stato troppo plateale come lo era da giocatore". 

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mar 10 luglio 2018 alle 11:01 / Fonte: Corriere di Bologna
Autore: BN Redazione
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