Marcello Castellini continua l'intervista al Corriere di Bologna parlando della sua esperienza da giocatore con Mihajlovic: "Sotto l’aspetto tecnico e qualitativo non è cambiato molto, perché già allora nonostante fosse alla prima esperienza si capiva quanto fosse preparato. In questi anni è cresciuto sotto l’aspetto della gestione del gruppo e dell’esperienza, quello che un po’ gli mancava agli inizi: lo vedi in sala stampa, dice cose diverse e mi pare maturato. Magari da perfezionista dieci anni fa avrebbe criticato di più o elaborato diversamente il pari di Firenze. Bologna ultimamente meno brillante: è fisiologico? Assolutamente sì: l’arrivo di Mihajlovic ha dato una spinta importante a tutto il gruppo e i giocatori hanno tirato fuori cose che avevano in fondo ai piedi. Dopo uno sprint del genere è normale pagare un po’ sul piano fisico e della brillantezza. Siamo nella parte finale della stagione e si fatica di più a smaltire le tossine, specie dopo due mesi di allenamenti e partite ad alta intensità: i presupposti per un leggero calo c’erano, ma il Bologna mi sembra ancora molto sul pezzo. È una squadra coriacea, che contrariamente a prima ti lascia poco o nulla: con Sinisa, tralasciando la gara del turnover di Bergamo, finora credo abbia sbagliato solo un tempo a Udine. Nemmeno il più ottimista poteva auspicarlo".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mar 16 aprile 2019 alle 11:22 / Fonte: Corriere di Bologna
Autore: BN Redazione
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