Marco Di Vaio ha parlato al Resto del Carlino del ritorno di Gaston Ramirez al Dall'Ara. Queste le dichiarazioni del club manager rossoblù: "Gaston l’ho incontrato per caso un mese fa a Genova. Non lo vedevo da cinque anni, ci siamo parlati a lungo: ho trovato una persona completamente cambiata. Avevo lasciato un ragazzino e ho ritrovato un uomo. In un 3-1 subito a Brescia Gaston andava troppo piano, glielo dissi per due volte in campo e lui mi rispose a muso duro. La cosa continuò negli spogliatoi durante l’intervallo e lì rincarai la dose, anche per dare una sveglia ai compagni. Non era maleducato, ma molto deciso sì: quando sentiva di dover fare o dire una cosa non ci pensava due volte. Ma quando arrivò a Casteldebole era solo un ‘cinno’ di diciannove anni catapultato dall’altra parte del mondo, che doveva imparare a gestirsi negli allenamenti e nei comportamenti. Se ha fatto il massimo per le sue potenzialità? Secondo me no: ma è ancora in tempo, avendo ventisette anni. Nel 2012 forzò un po’ la mano per andare in Inghilterra, perché aveva quell’idea fissa nella testa. Ma io ho sempre pensato che per le qualità tecniche che ha avrebbe fatto cose strepitose nella Liga, oppure restando in Italia. Non è un caso che oggi sia un giocatore che nella Sampdoria fa la differenza. Nel Gennaio 2016, al telefono, lo chiamai io, quello che lo conosceva meglio. Lui veniva da un periodo costellato di infortuni, ma si stava ritrovando. Provai a convincerlo, ma fu irremovibile. Mi disse che, anche se aveva il contratto in scadenza, a giugno preferiva rischiare e rimanere in Premier. E infatti scelse il Middlesbrough. Il ritorno di Viviano? Sul campo, nel 2010/11 fece una grande stagione e nello spogliatoio era uno di quelli che aveva un peso. Quell’anno fu una grandissima esperienza per tutti".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Gio 23 novembre 2017 alle 12:21
Autore: BN Redazione
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