A ben guardare, il rossoblù complessivamente più centrato, come rendimento, è stato finora Saphir Taider. Gol contro il Trapani, gol a Torino (poi oggetto di un cambio al 76'), corsa e pericoli portati verso la porta del Cagliari. Un giovane veterano il cui rendimento lo scorso anno fu spesso giudicato sotto la sufficienza e che si è riconquistato il rossoblù con la forza del lavoro e del silenzio.
La coppia di mezzeali formata da lui e Dzemaili è veramente di buon spessore mentre per il ruolo di playmaker si staglia sullo sfondo la figura di Viviani. Più indietro nelle gerarchie gli altri, ovvero Pulgar, l'acciaccato Donsah e il fragile Rizzo, che non pare avrà molto spazio come esterno d'attacco. Quanto a Nagy, è un ragazzo interessante e che sul piano tattico deve ancora crescere. Qui spesso chi gioca in mezzo al centrocampo ha compiti più difensivi che offensivi.
Avevo scritto del carico di responsabilità sulle spalle di Donadoni, generato dal rovescio della seconda giornata e da un mercato da cui è lecito pensare che si attendesse qualcosa in più. Direi che ha reagito alla grande agli errori di Torino sviluppando un gioco fatto di tanto possesso palla (cioé: si tira a non sprecarla), corsa e accelerazioni. Per questo mixa con sapienza fisico e tecnica e in effetti il 4-3-3 è funzionale agli uomini acquisiti.
La cosa curiosa è che in attacco c'è un iperattivo (Verdi) e due "ciondoloni", Destro e Krejci. In fondo hanno risolto due gare con tempistiche e lampi di genio abbastanza simili, per lo più dormendo per il resto della partita. Ma se il primo dei due è perenne fonte di dibattito (il Bologna però ne ha blindato la indispensabilità, tappando la bocca a tutti), la giocata "alla Sivori" che ha generato il gol di Di Francesco (golden week per lui) ha già messo il secondo, da ieri, nel mirino di una grande. Speriamo solo di godercelo più a lungo possibile.
Nessuno si deve offendere quando si annota che si sono battute due neopromosse, sennò si amplifica la sensazione che qualunque spunto di analisi sia diventato impossibile. E' chiaro che il Cagliari ha ambizioni e struttura diverse dal Crotone, ma, con tutta la stima per Borriello, meglio affrontare lui o Icardi, Bacca, Kalinic? Senza contare Higuain o Milik. Le cose si chiamano con il loro nome: che il Bologna sia tenuto in considerazione (giustamente) lo dimostrano non solo gli avversari di inizio stagione, ma, se vogliamo, anche un'espulsione che, se fosse capitata a noi, avrebbe quanto meno generato degli interrogativi.
Squadra diversissima dall'anno scorso, e non c'è bisogno di tante controprove. I numeri danno giù una tendenza iniziale: 2 vinte di misura, 1 persa rovinosamente, il Toro, per dire (più forte: così, alla carta) ha fatto il contrario e arranca 3 lunghezze dietro. Siamo anche cinici, benchè talora appariamo allegre cicali dissipatrici.
I giovani, per chiudere. Certo, li abbiamo e hanno cominciato piuttosto bene. Credo che per loro avere una dorsale "veterana" (anche un po' corviniana, ma questo non si può dire, temo, e dicendole crescono le antipatie) sia una bella guarentigia. A Napoli con fiducia: ogni gara parte da 0-0 e ci sono quei 6 gol da vendicare.

Sezione: Director's cut / Data: Lun 12 settembre 2016 alle 12:00
Autore: Alberto Bortolotti
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