Sei punti in tre trasferte, tra l'altro consecutive. Poteva essere una Caporetto per i rossoblù il periodo attorno alle Feste, un preannuncio di debàcle pericolosissimo per il futuro (datisi i due scontri diretti). Invece, al di là della cifra di gioco, inesistente (il centrocampo è privo di qualità, purtroppo, e anche in fase interdittiva fa poco: quel "negretto" che ora gioca in Champions svolgeva una discreta fase difensiva, mi pare di ricordare), l'efficacia nel risultato c'è stata.
Ridicolo, imbarazzante il consegnarsi alla Juve in quel modo, ma abbastanza confortante giocare un secondo tempo migliore del primo (d'accordo: ci voleva poco) in terra calabrese. E a Pescara la debolezza patetica degli avversari è stato un fatto, ma non è colpa del Bologna se ci sono squadre nella massima categoria che con la Serie A c'entrano zero: è responsabilità di Casteldebole, dal Chairman in giù, che il Bologna somigli troppo ai protagonisti dei bassifondi, questo sì.
Non so, francamente, cosa ci possa far pensare che le cose, in capo a qualche anno (quanti, poi !?), cambino, in nome di un imprecisato progetto (una di quelle "parole d'ordine" che echeggiano sotto i portici e vengono prese per buone d'amblè, senza nessun a verifica: roba che se la dicesse un politico verrebbe, più o meno, scorticato vivo. A giusta ragione...).
Non si capisce perchè il Bologna debba rinviare sine die un indispensabile piano di rafforzamento tecnico della compagine. Tanto, se non lo fai subito (l'operazione Petkovic può anche essere sensata, in queste condizioni, basta che non ci si illuda che risolva i problemi), devi obbligatoriamente porci mano in estate.
Ma ho una risposta, una spiegazione anticipatrice di cosa vogliano fare: aspettare Destro, tanto in queste condizioni non lo si vende, se non a prezzo di una minusvalenza finanziariamente drammatica. Sostituire Dzemaili (semplicemente il migliore: due gol su quattro realizzati nelle due trasferte chiave dell'anno), graziosamente regalato all'INPS canadese (nel senso che si assicura una pensione dorata in un campionato...che non conta un tubo), con il rientro di Crisetig: zero spesa, tanta resa (si spera) di un giocatore maturato. Nessun riscatto di Viviani, il quale, punizioni a parte, pare uno specialista del calcio camminato (e costa caro: per le nostre casse, ovvio). Conferma degli altri, rassicurazione a Ferrari del fatto che anche Gastaldello prende una via consona all'anagrafe, e poi ci diranno che, finalmente, parte il "progetto", ovvero la (auspicabile, intendiamoci) continuità tecnica.
Con una guida diversa. Io mi rifiuto di pensare che a Donadoni (rapporto così così con Corvino e così così, in fieri, con Sabatini. Forse voleva veramente essere lui il "manager" all'inglese: si era ipotizzato anche questo, quando ancora pensavamo di essere tornati grandi) sia stato detto che doveva fare con un parco buoi...modesto. Non così modesto, intendo. E' fallita la sua idea, più volte espressa in precampionato, di convertire il gioco del Bologna da "femmina" (ripartenze, lo scorso anno) a  "maschio" (palleggio, quest'anno). La ragione sta nella poca bravura dei centrocampisti nel "dribble", termine calcisticamente antico (significa, appunto, palleggio) ma ancora attualissimo.
Lui si congederà perchè vede poco presente - l'unica dimensione temporale interessante: il futuro è in grembo a Giove -. Chi arriverà? Uno Stellone, un Nicola, un Drago. Uno meno caro e adatto alla nostra realtà, magari più motivato e "fantasioso" del bergamasco, che è già affermato e ambisce a una dimensione diversa.
Così, se il mio quadro è plausibile, si conta sulla crescita dei protagonisti di quest'anno. Augurandoci che i Masina, i Nagy, i Krejci, i Di Francesco facciano passi avanti. Quest'anno, chi più, chi meno, hanno finora deluso. Conseguentemente, in difetto di richieste, è logico che restino.
Una chiosa. Io scrivo quel che penso, osservando ciò che mi circonda. Non smetto per due ragioni: non mi faccio abbindolare da pifferi e pifferai, non mi faccio "schiacciare" dalla ragion di stato di tutti quei tifosi che ti vogliono uguale a loro.
Prometto - solennemente! - di andare in pensione il giorno che verrà abolita la parola "maigoduti".

Sezione: Director's cut / Data: Dom 15 gennaio 2017 alle 12:01
Autore: Alberto Bortolotti
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