Contrariamente a quello che tanti pensano, la prima a essere preoccupata del futuro del calcio italiano è Sky. E vedere spesso delle tribune desolatamente vuote non è esattamente il corredo migliore allo spettacolo che (non) viene offerto sul campo. Nel periodo passato insiene a Dan Peterson in Lega Basket, quando si trattò di confezionare una brochure per vendere all'estero i cesti nostrani ripresi in tv, il coach si raccomandò di inserire foto con spalti gremiti: "una arena vuota non interessa a nessuno".

Così la Lega Calcio partorisce un progetto per, al tempo stesso, ampliare l'offerta tv in termini di partite "singole" da vedere (occupando, come si fa in Spagna, tutti gli orari possibili tra venerdì e domenica sera) e ridurla tenendo 4 partite a week-end, quelle che si giocano domenica alle 15, fuori dagli obbiettivi delle telecamere. Non proprio il modello inglese, secondo il quale va live solo il 44% del calcio di Premier, ma il suo opposto aritmetico, ovvero 40 no e quindi 60 si. In ogni caso, parecchio in meno rispetto a oggi. Non so se alle tifoserie piacerà del tutto, gli "estremisti" del ritorno al passato premono per tutto alla domenica pomeriggio, niente in diretta. Ma così morirebbe Sky e conseguentemente il calcio italiano, dato che le revenues sui diritti tv sono già state impegnate dai club come garanzie presso le banche anche per gli importi futuri. Diciamo che la piattaforma satellitare sacrificherebbe volentieri, credo, un pezzo di palinsesto (che diventerebbe libero per Serie B, o C, o basket/volley) a fronte della prossima possibile sparizione di Mediaset Premium e quindi della riacquisizione dei diritti della Champions.

Da monopolisti si sopporta meglio anche una concessione, la quale indubitabilmente aiuterebbe la presenza negli stadi e quindi lo spettacolo. E poi più gare singole in diretta, in orari differenziati, aiuterebbe non poco la vendita in Estremo Oriente: e così si riequilibrerebbero i conti. Detto che le tv areali come noi soffrirebbero non poco nel non potere commentare in diretta le partite (se non le vedi, non ci puo parlare sopra: e sono trasmissioni molto seguite), questo progetto, di sicuro furbo e lungimirante, ha un nome e un cognome, ovvero Claudio Fenucci. A dimostrazione, se vogliamo, che il CEO del Bologna sarebbe anche pronto a fare il Commissioner di Lega. E non è detto che qualche club non ci stia già pensando.

Sezione: Director's cut / Data: Sab 15 ottobre 2016 alle 16:28
Autore: Alberto Bortolotti
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