Petkovic è una scommessa, non in partenza un affare sballato. Vale al tempo stesso un po' più e un po' meno di Nagy e Krejci. Non gioca in Nazionale ma è già abituato al calcio italiano. Pare sia viziatello e indisciplinato tanto quanto talentuoso. Può giocare in coppia con Destro come soppiantarlo. Arriva da Trapani da dove giunse l'improponibile Mancosu e questo non è un bel precedente, ma ognuno fa storia a se. E' lo specchio della nostra "pluma" ma, in quel contesto, può essere un acquisto sensato. Peggio di quelli che ci sono non può fare. Magari buttiamo alle ortiche il 4-3-3 sfigatore e giochiamo anche un calcio decoroso.
In ogni modo, sono 11 mesi che il Bologna non ha obbiettivi, quindi nemmeno stimoli. Vinto a Udine il 14 febbraio grazie a Destro, di fatto salvi, dopo è sceso il buio. Da lì alla chiusura del campionato scorso, solo 3 punti con il Genoa, oltre a 6 pareggi e 6 sconfitte. nel campionato in corso i 20 punti sono frutto di 5 vittorie (Crotone, Cagliari, Sampdoria, Palermo e Pescara) e 5 pareggi.
31 partite in 11 mesi, 6 vittorie (1/5) e 16 sconfitte, più della metà. Tra le batoste, da segnalare lo 0-6 del San Paolo e l'1-5 a Torino con i granata, oltre ai 3-0 di Roma e Juve, quest'anno, stagione nella quale, al momento, tre squadre sono talmente scarse da battere, inaspettatamente (al momento) tutti i record negativi di punti realizzati.
Queste sono le cifre di un declino progressivo e inesorabile, alimentato da una campagna acquisti che ha provato a "fondere" la base corviniana (più quello che avanza di Fusco, tipo Oikonomou e Maietta) con le novità bigoniane. Ma del primo ceppo si è persa la perla Diawara (e nessuno vieta di pensare che si sarebbe provato a trattenere Giaccherini, in vigenza leccese), nel secondo è arduo trovare, dopo l'infortunio di Verdi, chi possa cavare le castagne dal fuoco.
Il declino, che in certi momenti appare un tracollo (le cifre dei gol segnati sono da film dell'orrore), è simboleggiato nel centravanti: Destro è un fantasma, incapace di ricavarsi da solo le opportunità da rete, peraltro per nulla assistito da un centrocampo debole nel filtraggio e poco propositivo. Si capisce bene come Dzemaili abbia fatto poca resistenza al trasloco canadese: in queste condizioni non è materialmente possibile identificare elementi di ottimismo che si possano ricavare dalle prossime annate.
Eppure basterebbe poco a far sognare la città, tutto quel grande tessuto rossoblu che si sente rappresentato dai suoi "eroi" come Pascutti e affolla San Pietro in un pomeriggio feriale, con i giocatori, giovani, seduti, e gli anziani con la sciarpa del Bologna in piedi a sfidare lombalgie e artrosi. Bene, ma non benissimo. Ho sognato che a un certo punto, come l'Arcangelo liberatore, si palesasse Joey Saputo. Fosse successo, mi avrebbe conquistato definitivamente. Capisco che non fosse facile, tutt'altro, ma immaginate che bello sarebbe stato. E in ogni caso Ezio se lo sarebbe meritato.

Sezione: Director's cut / Data: Mer 11 gennaio 2017 alle 09:00
Autore: Alberto Bortolotti
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