C'è un passo del Vangelo secondo Luca (cristiano della Siria, sepolto a Padova) che sento mio e trovo perfettamente applicabile al Bologna. Dice: "Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto".

Scherzando, si può replicare a San Luca che non di solo pane vive l'uomo: certo, anche di companatico. E io lo so bene. Inoltre, il Diavolo tentatore è, in fondo, colui il quale vuole allontanarci dalla retta via del santo (laico) di nome Joey Saputo.

Senza fare drammi che lascerei a cose più importanti, trovo parecchio riduttiva l'idea di intitolare a raffica pezzi dello stadio a personaggi appena deceduti. Tra l'altro quei pezzi tra poco finiscono. E questa ansia da "convertito" (il coinvolgimento calcistico del Sindaco non appartiene alla sua gioventù, fatta, come tanti a quell'epoca, di eskimo d'ordinanza, Manifesto in tasca e autobus 19 dalla zona Pilastro-San Donato al centro) è tipica, ma poco produttiva. Se vogliamo, perfino l'iniziativa del maggio 2009, ovvero l'intitolazione a Giacomo Bulgarelli della curva Andrea Costa, fu un'operazione di p.r. (quanto riuscita, non si sa): Francesca Menarini, allora presidente, doveva recuperare un po' di appeal verso i tifosi, e il Sindaco Cofferati qualche tratto di bolognesità (mai emersa). Lui, peraltro, ordinariamente assente alla cerimonia di intitolazione. "Impegni precedentemente assunti", eh già, capita, quando sei di Cremona, lavori a Milano, prima a Roma, t'innamori a Genova, dirottato a Bologna per ammorbidirne la forza (allora il "normalizzatore" era D'Alema) e in pole position per andare a Bruxelles. Più un'agenzia viaggi che un politico (per quanto sveglio fosse, e lo era).

Merola sceglie il giorno della memoria per un ricordo "forte" di Arpad Weisz, affida il messaggio all'assessore Lepore, fedelissimo, ma incontra non solo l'ostilità della Curia, quanto il non atteso gelo da parte del Bologna, espresso da un ultra-guardingo Di Vaio (cioé: è come avesse parlato Saputo...).

Del resto giova ripetere che, benchè i colori simili, non siamo il Catania, Crotone, l'Imolese, tutte realtà rispettabilissime ma che non possiedono un briciolo della nostra storia. 7 scudetti, che poi sarebbero 8, 3 coppe europee top level noi le abbiamo in bacheca e tutti gli altri no. Quindi ciò significa tanti personaggi meritevoli di ricordi all'altezza. A Bernardini è stata intitolata una rotonda: è, sportivamente, meno di Weisz? Poi: Schiavio, 270 gol!; e campione del mondo; Carlo Reguzzoni, 417 presenze e 170 gol, il più prolifico, dopo Schiavio; Tazio Roversi, secondo nella storia con 459 caps; e poi Geppe Della Valle, Mario Gianni, Felsner, un tecnico dell'epoca di Arpad. Questo elenco riguarda solo i morti, ma tra poco o tanto se ne andranno altri "eroi". A loro cosa intitoleremo, la sala caldaie, i bagni?

E poi è bello, doveroso, emozionante dare allo stadio il nome di Dall'Ara: ma in realtà dovrebbe essere "Littoriale Leandro Arpinati". Superati, per fortuna, i traumi del fascismo, anche nella toponomastica, se non c'era Lui (ove Lui è romagnolo, ma di Civitella di Romagna, non di Forlì. Anzi, quello di Forlì, di fatto, "rinchiuse" quello di Civitella, scomodo fino ai confini dell'opposizione...) non si faceva nulla, avremmo giocato ancora allo Sterlino. Con i metodi spicci del regime, certo, "o contribuisci o zò bòt" ma da calciofili cosa dobbiamo dire, che non ha fatto una gran cosa e non dovrebbe essere ricordato? Poi permettete un po' di difesa della categoria. Lo ricordava Cucci sul Carlino: ad Aldo Bardelli, caporedattore di quello Stadio che si mise in trincea, primavera del '64, contro chi voleva togliere lo scudetto al Bologna per via del caso doping, è intitolata la sala stampa del Dall'Ara (non un granchè, però meglio che niente. Pavinato, a fine spareggio, salì in tribuna stampa all'Olimpico per abbracciarlo e ringraziarlo coram populo). Al Direttore Luigi Chierici, (en passant: capo di una redazione con due familiari miei presenti), nulla. E non è che non abbia avuto meriti, anzi...

Mi piacerebbe che la città fosse molto più sportiva. Ma non solo permettendo di fare più sport e meglio ai suoi abitanti. Dall'aeroporto e dalla stazione in avanti i simboli sportivi del passato e del presente dovrebbero accompagnare i visitatori: ci sono oltre 40 scudetti nelle principali discipline di squadra (calcio, basket, volley, baseball, football), chi è che ha palmares simili? E perchè non farlo sapere (oltre a Marconi, i Carracci, Padre Martini, Avati, ecc.ecc.) ai turisti che arrivano?

Restando al calcio, in ogni caso, pensiamo a come invadere di rossoblù la città: spazio Giacomino dalle parti dell'Osteria del Sole, spazio Ezio dietro il Mercato delle Erbe, spazio Arpad in Via Turati. Perchè lo stadio è il tempio, ma il pensiero rossoblù è sempre, è ovunque: diamogli un habitat.

Sono queste le cose per cui sarebbe bello che il Chairman fosse in città di più: ma nonostante viva e operi lontano, credo che le capisca bene. Non so se decollerà presto o tardi la liaison con la famiglia Maccaferri, di sicuro si tratta di Bologna a 32 carati. Solo averci pensato è un merito.

Negli obiettivi che Joey ha posto al marketing c'è un incremento del fatturato e dei rapporti con il territorio. E dato che un certo trattamento di favore (comprensibile) è stato riservato al prestigioso arrivo, nella famiglia rossoblù, di Philip Morris, il cui impatto sulla provincia petroniana è positivamente forte, vuoi che...vada tutto in fumo? San Luca si dispiacerebbe...

Sezione: Director's cut / Data: Sab 28 gennaio 2017 alle 14:14
Autore: Alberto Bortolotti
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