La Torre di Maratona è la protagonista del week-end. Compare nella elegante serigrafia della terza maglia presentata da Macron, un grigio antracite di antica classe british, e viene consegnata a Donadoni come premio. Eccepito un filo sul look del nostro coach (persona elegante, perbene, quasi raffinata, che proprio per questo non può presentarsi in maglioncino modello Fiat a ritirare un premio vinto), qualche considerazione sulle cose dette può e deve essere fatta.

"Ne verremo fuori: se non ci credessi o non ne fossi sicuro, avrei già fatto le valigie e rassegnato le dimissioni. Per questo progetto ho detto no alla tentazione di tornare in nazionale dopo il ciclo Conte. Sapevamo tutti, a Casteldebole, che questa doveva essere una stagione interlocutoria di crescita. Ora tocca a me dare qualcosa in più. A gennaio, se ci sarà l'occasione, faremo qualcosa, probabilmente in attacco. E' una questione di budget ma non solo: la lista è bloccata e bisogna vendere, in più a gennaio rischi di dover andare a prendere gente poco utilizzata da altre parti e se i giocatori altrove non giocano qualche problema ce l'hanno. La priorità è sviluppare al meglio le potenzialità che abbiamo in casa. Il modulo dipenderà dal materiale che avremo a disposizione, ma se cambio rischio poi di escludere i tanti esterni". La sintesi del pensiero del mister consente di focalizzare un concetto sopra tutti: sapevano, tutti loro, di proporci una stagione come questa. Peccato che non ce l'abbiano detto ma nemmeno lasciato intuire. Anzi, i discorsi del tipo "faremo una squadra che farà divertire e di cui andare orgogliosi" al momento non hanno avuto nessuna traduzione pratica. E non bisogna trascurare questo aspetto nè sul piano della fidelizzazione del pubblico "laico" (quella stragrande maggioranza che partecipa senza spasimare, supporta senza adorare, caldeggia senza assorbire), e nemmeno sui costi da affrontare per il futuro.

Al di là del fatto che Fenucci conta (buon per lui) di restare in sella anche dopo ottobre 2017, sua scadenza contrattuale, una sfoltita sul piano dirigenziale s'impone. Le voci impazzano, dal ritorno a posizioni importanti di Bottai alla probabile uscita di Bergamini e Winterling. Nulla è scritto sulla pietra, però se si sommano le cariche "italiane" a quelle "canadesi" (che contengono anche professionisti non americani), la fila è veramente imponente. E fa sorridere, ancora una volta, la scomposta reazione dei social alla notizia che vuole Saputo impegnato anche in una spending review sul versante transportation. Andare a Pescara in treno non ha nessun significato "punitivo" per il Chairman o la squadra, ma magari tende a contenere spese superflue. Chi è abituato a muoversi in auto modello ammiraglia abbozza e prende il Frecciabianca. E' un elogio a Saputo, non una critica. Se solo ci si fermasse a leggere...

Ovviamente il primo aspetto da considerare legato ai costi è quello della squadra. Prendiamo uno che fa gol, dice Donadoni. Bene, ma stavolta sul serio, mica Floccari o Sadiq, con tutto il rispetto. Perchè questa squadra ha numeri impressionanti quanto a stitichezza offensiva, temo anche irrimediabili (se non si cambiano gli attori). Come era prevedibile, è peggiorata rispetto alla stagione scorsa. Se non fa risultato a Pescara (incredibile, per i quotisti è sfavorita: l’1 è proposto a 2,40, l’X a 3,10 e il 2 a 3,0. Questo per dire quanto ha inciso lo schifo degli ultimi due mesi) la faccenda si fa veramente delicata. E a qualcuno potrebbe venire in mente una mossa tanto elementare quanto scellerata, ovvero l'esonero del tecnico. Il quale è un cocciuto testardo, impermeabile a possibili novità tattiche, ma non ha eguali come competenza e qualità rispetto ai potenziali sosituti.

Il club ha fatto recentemente cose belle, la prima delle quali è il dono alle strutture sportive della città di 20 defibrillatori. Secondo me dovrebbe prendere, assieme al Comune, serenamente atto che gli Europei del 2019 sono un ostacolo temporale alla ristrutturazione totale del Dall'Ara e un potente assist a un suo restyling contenuto nei costi e finalizzato all'ottenimento della licenza Uefa.

Questo ci consentirebbe di sviluppare il mercato in modo consono alle esigenze di fare calcio in Italia. Del resto questa squadra ha due (Mirante, Maietta), forse tre (Destro) puntelli per la prossima stagione. Diciamo che Verdi, Masina, Nagy in Serie A possono starci comodi. E il resto? Molti resteranno, certo, ma senza sapere se sono del tutto adatti alla bisogna. In ogni caso, ci vogliono soldi. Avere meno impegni sullo stadio aiuterebbe.

Sezione: Director's cut / Data: Sab 17 dicembre 2016 alle 12:28
Autore: Alberto Bortolotti
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