"Saputo è un mediocre imprenditore circondato da mediocri collaboratori che hanno costruito una squadra mediocre allenata da un mediocre allenatore. Purtroppo anche una buona parte dei tifosi si è adeguata, a me fa tristezza tutto il contesto Bologna". Questo impietoso giudizio è di un tifoso rossoblù, che sul social più frequentato, ovvero il Forum della tifoseria, si firma Dabo.

Le scudisciate sugli altri possono essere giuste o no, ma su Saputo il pasdaran della delusione (diffusa, eh) è impreciso. Joey può essere il figlio signore e ragionatore, ma senza passione e senza ambizioni, di un imprenditore in realtà grande, non mediocre: papà Lino ha fabbricato un impero, al di là di ogni altra considerazione. Jr., esattamente allo stesso modo di Massimo Moratti, risulta aziendalmente marginalizzato, come se qualcuno gli avesse caldamente raccomandato di coltivare i "giochini" Impact e Bologna senza smenarci troppi dollari. Un passatempo, fingendo che si tratti di una realtà industriale e raccontandola come tale: tanto i dettagli progettuali chi è in grado di comprenderli ed eventualmente contestarli?

Dopo tre stagioni alla guida di un club che vanta 108 anni di storia (nel 1909, per dire, il Canada era un pezzo dei dominions britannici, gli indiani Irochesi e Algonchini appena sconfitti) Saputo risulta integrato nel tessuto cittadino esattamente come il primo giorno. E' vero che ha comprato casa, il che indicherebbe il suo desiderio di radicarsi, ma se da Casteldebole filtra il desiderio di limitare i suoi interventi pubblici all'espressione in inglese (dato che quando parla in italiano qualche casino esce sempre fuori) significa che ha ancora bisogno di tutor e accompagnatori. Ai quali, Fenucci in primis, va riconosciuto il certosino lavoro quotidiano, per esempio la "cucitura" su stadio e aree connesse. E una presenza al CONI per i Collari d'Oro che Malagò avrebbe gradito fosse "timbrata" dal Chairman in persona. Sarà per la prossima volta.  

Il bello è che su Verdi il "buridone" è tutto gratis. Nel senso che il Napoli si è già provveduto di una alternativa, ovvero il pluritatuato Ciciretti. Difficile che uno dei club che possono spendere cifre importanti lo faccia a gennaio, a meno che uno tra Candreva, Cuadrado, Callejon o Perotti non si faccia male. Quindi il punctum dolens della estemporanea esibizione verbale del canadese, "non posso escludere che..." è stato così, una voce dal sen fuggita, un pensiero naive, un modo certo per fare incazzare i tifosi già non felicissimi per lo 0-3 con la Juve (soprattutto per come è maturato). Tanto che è stato subito segnalato in corsia di sorpasso il pullman dei pompieri, con alla guida Bigon e Fenucci di fianco. "ma no, vedremo, non è detto, bla bla bla...".

Ah, giusto. Alla cena di Natale ci è stato raccomandato di infondere entusiasmo. Poi ci si scansa con la Juve e si pianifica la cessione del giocatore migliore. Così, per alzare l'asticella.

Ci si può, sinceramente, stupire dello stupore e ricordare che già Tacopina, quando si percepiva che stavano per rompere (e chi lo raccontava era il solito maigoduto che pesca nel torbido, poi abbiamo visto come è andata a finire...) fece filtrare l'idea che a Saputo il calcio proprio non interessasse. Del resto è spesso inquadrato in tribuna un po' annoiato mentre scruta il cellulare, ma se siamo onesti su ciò è poco criticabile: fa esattamente quello che tanti tifosi di ben più lunga militanza della sua fanno a casa o sui gradoni dello stadio. Il senso che comunica il Bologna, in generale, è spesso di grande mediocrità e noia, ancorché qualche progresso quest'anno sia stato marcato. Magari gli si potrebbe chiedere di provare a rimediare, ma sembra si pretenda troppo.

Qualcuno ha fatto notare che la Fiorentina dei Della Valle, una famiglia che ha messo in un club non della propria città la bazzeccola di 278 milioni a fondo perduto, ha mantenuto in rosa Jovetic e Borja Valero 5 anni. Il cosiddetto progetto, che in realtà progetto non è, non lo costruisci tenendo sliding doors a ciclo continuo, ma dando profondità temporale a una rosa e ai suoi elementi migliori. Hai già "sbolognato" Diawara, Giaccherini e Dzemaili dopo aver promesso a Destro di venire a capitanare una ciurma con destinazione Europa. Fai prima a dire che ti interessa vivacchiare. Io avrei accettato un discorso del tipo "tra mezze punte, esterni d'attacco e delanteros siamo in troppi, vendiamo il più lucroso tanto non ne soffriremo", ma questo discorso Saputo non è in grado di farlo. Così la cosa di Verdi è rimasta lì, appesa al nulla, buona solo per farci trangugiare un po' di fegato.

Non so chi si ricorda della lettera scritta durante la stagione scorsa da Stefano Torrisi pubblicata su Repubblica e salutata dal solito coro di contumelie. Vi ricordate come finiva? "Mi piacerebbe vedere, da parte vostra, un po’ più di sentimento, di calore".

Si era sbagliato di molto?

Sezione: Director's cut / Data: Gio 21 dicembre 2017 alle 09:00
Autore: Alberto Bortolotti
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