E' facile che tutto, o quasi, venga dimenticato in fretta. Un po' perchè è nella natura umana provare a seppellire i brutti ricordi, un po' perchè questo lunedì prevede un'agenda fittissima: alla mattina vernissage del nuovo centro "Niccolò Galli" a Casteldebole, al pomeriggio due appuntamenti di Federcalcio con numerosi rossoblù impegnati. Le notizie nuove si sovrapporranno a quelle vecchie e tutto finirà nella parte retrostante delle scaffalature del cervello.

Poi non è mica una novità, l'annata del Bologna è stata orrenda, dai, purtroppo ci si è un po' assuefatti alla mediocrità, non fa più tanto effetto.

La cosa più evidente è la palese presa di distanza di Donadoni dalla qualità della rosa, avvenuta nelle ultime due conferenze stampa, sabato e domenica. Il che può far dubitare non solo sul prolungamento del contratto, ma addirittura della sua permanenza. Ai molti ct tra la Via Emilia e il West parrà una liberazione, nel caso in cui avvenga. Io sono convinto invece che, con tutti i suoi difetti, il mister sia un'àncora di salvezza rispetto a un percorso tecnico che già soffre abbastanza per eccesso di ribasso, neanche fosse Piazza Affari all'indomani dell'abbattimento delle Twin Towers. Senza di lui il termine "progetto" perde anche quel pò di senso che ha. Non arriverebbe uno del suo livello, il coach bergamasco già è anomalo, essendo giunto qui quando il ridimensionamento manco era ipotizzato, ed essendo rimasto quando lui provava a far suonare le campane rossonere e Tavecchio aveva timidamente provato a intonare a Fenucci l'Inno di Mameli. Donadoni è fuori scala rispetto al Bologna attuale: quanto a quello futuro, beh, chi può dire come sarà?

Se poi uno mi chiede se mi piace tutto quello che fa, allora rispondo che no, l'uomo è fallace come tutti.
In particolare segnalo quattro cose che mi sono parse curiose al Franchi.
1) Squadra moscia, apallica, orizzontale, dormiente e inconcludente come non mai. Domanda: chi è che li deve motivare?
2) Si ciancia (per me, chiaro) di "progetto giovani". Bene, i tre centrali difensivi contro la Viola: Torosidis (classe '85), Gastaldello ('83), Maietta ('82). Quindi? Giovani di spirito?
3) "Impossibile difendere a 3". Oggi è diventato: "impossibile tornare a 4 anche in corso di gara". Perchè?
4) La trionfale campagna di rafforzamento di gennaio ha comportato l'acquisto del centravanti non sempre titolare del Trapani, ultimo in classifica in B. Sul "cubo dei cambi" (non è entrato, d'accordo) a Campo di Marte c'era però non Petkovic, bensì il redivivo Sadiq, proprietà Roma, rimerso dalle nebbie del raccordo anulare, scongelato da un freezer di Trastevere. A che pro?

Insomma, si prospettano altri due mesi di nulla. Speriamo che scriverlo lo esorcizzi e ci si riappropri di un briciolo di dignità.

Sezione: Director's cut / Data: Lun 03 aprile 2017 alle 09:04
Autore: Alberto Bortolotti
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