E' bastata la vittoria di Pescara, ottenuta certo con merito ma di fronte a 11 improponibili statuine (diventate subito 10 con una decisione dell'arbitro anche un filo generosa), per ristabilire alcune verità incontrovertibili, o forse, meglio, speranze indefettibili.
Prima di analizzare, ancora una volta, le mai morte dinamiche sulla percentuale di goduria della tifoseria, forse è il caso di parlare del campo, dei risultati e delle prospettive.
Ci aiuta Stadio in versione pre-natalizia. Dal ritorno in A nel 2008-2009 il quindicesimo posto attuale (identico all'anno scorso) è la posizione migliore. Per quattro campionati, prima del nuovo capitombolo, se possibile è andata peggio, tre volte sedicesimi e un bel diciassettesimo come prodromo alla inevitabile retrocessione (post cessione di Diamanti).
Insomma alla nascita del Bambin Gesù siamo regolarmente nei bassifondi, con variopinti patemi d'animo. Quest'anno molto moderati, giacchè il livello si è così drasticamente abbassato e l'ambizione dei team medio-bassi talmente ridimensionata (il paracadute ammortizza di parecchio l'effetto negativo dell' "ascensore") che rischi seri di coinvolgimento non ne corre il Sassuolo a pezzi, figuriamoci noi. Premesso che c'è ancora una metà di torneo per fare meglio, al momento battiamo regolarmente neopromosse e "deboli", strappiamo qualche pareggio, diamo una soddisfazione relativa a chi guarda (l'involuzione rispetto all'anno scorso è palpabile, sembra il Bologna di Delio Rossi: con qualcosa in più di Crimi e Mancosu, peraltro) e ci interroghiamo sul futuro.
Dell'ospitata radiofonica del sempre atteso Righi, il discorso sulla salvezza come certezza e al tempo stesso ambizione massima è probabilmente il più plausibile (le "dritte" di mercato su Ferrari e Viviani sono apparse talmente storte dal far venire il sospetto che il trascinante eloquio dell'ex allenatore del Progresso abbia deragliato di proposito, sull'argomento. Cui prodest, nemo scit).
Non possono essere attese rivoluzioni nell'ambito dei diritti tv tali da mutare significativamente i fatturati. La Champions che verrà vedrà, più o meno, posti garantiti per le grandi "storiche". Lo stadio è prima di tutto un costo, i "ritardi" sulla definizione delle aree compensative e di cosa costruirci significano solo che la polpa attaccata all'osso del Dall'Ara è di peso molto limitato. Il giocatore di migliore prospettiva è stato venduto subito: sotto ricatto, d'accordo, ma la soluzione sarebbe stata probabilmente quella in ogni caso. E solo per chiarire come sono cambiati gli orizzonti, ecco una frase di Corvino a febbraio 2015, mercato (di B !) appena chiuso: "Per Ilicic avevamo l’accordo con la Fiorentina, ma lui non ha accettato la nostra proposta”.
Che cosa possa indurre all'ottimismo è al momento sconosciuto (con gli elementi che abbiamo). E per ottimismo intendo tutto il "movimento di popolo" generato dall'arrivo dei nordamericani. Perchè deve alzare la mano chi l'aveva intesa come è. Se poi la replica è "ok, ma con Saputo siamo tranquilli", questo è verissimo. E a tanti, lo capisco, basta così. Ma conquistare pubblico "nuovo" con risultati modesti è fatica.
Ah, qualche nota prima di aprire i regali. Arriveranno dirigenti nuovi, si dice. Di sicuro il genero di Saputo, Raffaele Frassetti. Affiancherà Fenucci? Il manager romano sembra però il vincitore dell'ultimo round a Casteldebole. Tanto che sono finiti in secondo piano i "controller" di impronta canadese. A Frassetti dovrebbe essere affidato, secondo una tipica terminologia nordamericana, il ruolo di cro, ovvero chief restructuring officer. Ma esattamente cosa c'è da ristrutturare?
Affido la risposta a un tifoso, l'intervento è copiato e incollato dal Forum rossoblù. "Prima ci si incazzava e si dava la colpa alla cronica pezzenteria oggi invece dobbiam star buoni perchè si spenderà "quando è il momento giusto per farlo". Confrontate le due figure, all'apparenza sembrano diverse ma in realtà è la stessa foto presa da un'altra angolatura, non stiamo infatti fotografando la società o la squadra ma i tifosi, unica componente rimasta la stessa. C'è chi nella sua immensa fiducia crede a ciò che dice la società, ovvero che un triennio di basso cabotaggio sia assolutamente propedeutico per avere un innalzamento stabile di "fascia", altri che invece pensano che costruire una squadra buona non si debba aspettare chissà cosa, che siamo in mani solide che non necessitano di chissà quale rodaggio o adattamento alla categoria per imbastire squadre migliori e più impegnative a livello finanziario. Mi sembra che senza contestazioni o manifestazioni di piazza altre discussioni su argomenti che vedevano parte della tifoseria pensarla diversamente da come stava decidendo la società si siano risolte con un cambio di parere e di rotta, sbaglio o si è esonerato l'allenatore scelto e confermato? Il DS è cambiato anche lui o è andato in nomination e l'ha fatto fuori il voto del pubblico? Anche in faccende minori la società ha realizzato che stava sbagliando, quindi forse esprimere critiche magari fa capire che qualcosa in più sarebbe non solo gradito ma anche opportuno".
Buon Natale ai Maigoduti. E anche, ma sì, ai Sempre Godenti. O Saputelli.

Sezione: Director's cut / Data: Dom 25 dicembre 2016 alle 09:00
Autore: Alberto Bortolotti
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