Già suona qualche campana consolatoria, quelle non mancano mai. "Beh, l'Empoli ha battuto anche Fiorentina e Milan, ci sta che potessimo perdere, poi siamo alla fine, già salvi, obiettivo centrato, bilanci a posto, investimenti sul settore giovanile, il progetto è in cammino, l'unico neo è l'allenatore". Se anche uno non li sente direttamente, questi ritornelli echeggiano nella notte come ululati di lupi nella brughiera gallese. La faccia buonista di Bologna ha sempre un Guaraldi da ricordare con raccapriccio, un amministratore pubblico da incolpare (dare addosso ai politici è gratis e spesso giusto), un grazie sdolcinato da spendere.

L'esibizione in terra toscana è la solita. Una lentezza esasperante (quindi non è colpa solo di Viviani...), pochissimo timbro agonistico, cambi totalmente ininfluenti, ex titolari dimenticati in panchina. L'Empoli, che mai aveva segnato tre reti tutte insieme, è la prima delle "basse" in classifica che ci batte quest'anno: anche l'ultimo barlume di statistica apprezzabile ci saluta, i numeri vanno forse anche loro in Canada come Dzemaili, si completa un quadro aritmeticamente desolante con il consueto contentino legato a chi ha fatto peggio.

E' vero che nessuno si sarebbe aspettato un'Atalanta così (citando ciò faccio contenti buona parte degli alabardieri a perenne difesa della Santa Gerusalemme), e quindi si può sperare, perchè no, di fare uguale quest'altro anno. Credo che manchino un sacco di ingredienti per "lombardizzarci", ma facciam finta che la situazione sia comparabile. La cosa certa è che 1) la rosa resta sostanzialmente intonsa, la "pluma" diventa opportunità, oppure 2) continuiamo a cambiare due gatti per tre canarini e la rivoluzione delle figurine maschera l'assenza progettuale.

Ribadisco che provo a mettermi nei panni di Fenucci e Bigon (al netto delle balle raccontate su Dzemaili, che mi rendono il diesse veneto più simpatico: ieri sembrava veramente un napoletano, è andato a scuola di vita partenopea) e sinceramente non farei cambio. Lo sport principale in voga a Casteldebole è farsi vedere attivi e presenti quando c'è il boss in sede, sennò ci si può anche "ministerializzare". Ma i due in oggetto debbono lavorare sul serio e farlo così, senza obiettivi precisi, senza budget, non dev'essere nemmeno facilissimo.    

Come ho oramai scritto più volte, non si sa nemmeno più come e dove argomentare. Quando si rimanda tutto al futuro l'oggi è solo un punto di transito. Inutile, per lo più. Sarà il presente e forse anche il calcio 3.0, ma a me piace zero. 

Sezione: Director's cut / Data: Lun 08 maggio 2017 alle 12:49
Autore: Alberto Bortolotti
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