Ci sono due sentimenti contrastanti che albergano nella mente del sottoscritto nell'affrontare le vicende rossoblù.
Il primo è la soddisfazione per vedere finalmente una squadra degna di questo nome. Timidi segnali si erano avvertiti a Crotone, uno squillo di tromba ben più consistente è arrivato da San Siro, anche se...essere contenti per aver "perso bene" mi pare troppo. Fa sempre parte di quel sentimento "avvolgente", mortadelloso, di un pezzo di città che si fa andar bene qualunque cosa e che sembra non solo aver smarrito qualunque desiderio di discussione, ma dippiù,  rifuggirlo come la peste. Per quanto ce ne siano stati di molto peggio, di esempi di testa sotto la sabbia. In fondo con l'Inter si è fatta veramente una buona partita, spettacolare, coraggiosa, non sembrava neanche, in positivo, lo stesso gruppo di 11 ossequiosi camerieri alla corte della Regina Juventus (perchè così fu, quella sera).
Udite, udite, crescita e "pluma" di mercato (ribadisco il concetto perchè così il mio pensiero è chiaro) concorrono a rendere finalmente possibile un vago concetto di "progetto". Provo a spiegarmi: cosa sappiamo di Krejci, Nagy, Di Francesco, perfino di Masina? E di Helander, Krafth, Mbaye e Rizzo? Li giudichiamo interessanti, promettenti ma sostanzialmente ininfluenti nel periodo determinante per la salvezza, che è quello appena terminato. Potranno far bene da qui in poi (zero pressioni, tutto in discesa), raggiungere una posizione migliore (importante: si incassano più soldi) ma non essendosi particolarmente valorizzati...non li possiamo vendere! Perchè poi alla fine è lì, il busillis. "Progettare" di far crescere un ragazzo e...consegnarlo al Napoli di turno (ogni riferimento è voluto !). Io invece credo che questi, l'anno prossimo, possano e debbano restare tutti: gli acquirenti saranno pochi e non di livello. Allora possono migliorare qua, e darci magari più soddisfazioni di quelle, invero assai misere, ricevute in questa stagione. Con loro, contrariamente a quello che pensavo e ho scritto, può restare anche il tecnico: magari meno prigioniero di idee tattiche incorreggibili e immarcescibili, un po' di elasticità non guasterebbe. Le sue ultime uscite autorizzano questo pensiero.
E poi, il rebus attacco. Ci salveremo anche quest'anno benchè affetti da stipsi inguaribile. E in questo contesto si spalanca un'autostrada per Petkovic: se starà bene e farà un paio di gol, avrà campo libero. Floccari esce, Sadiq è irrequieto (ce ne faremo una ragione), e Destro...latita.
Mi fanno sorridere le difese d'ufficio e non si capisce perchè un giocatore che non ne azzecca mezza non possa rifiatare e riflettere in panchina. Non abbiamo altre chances? Sbagliato, il Napoli insegna: le alternative si costruiscono. E' un altro che dovrà rimanere per forza (salvo un amatore cinese che al momento, però, non si intravede), a meno di una corposa e sconvenientissima minusvalenza. La sensazione che la sua indolenza cominci a dar fastidio alla squadra si fa strada: è lui che deve guarire da sè stesso, certo che la tattica qualcosa può fare, ma così proprio non va. Sulle punte non siamo fortunati. In tutti i sensi, perchè l'infortunio di Verdi non ci voleva.  
Chiudiamo con una battuta. Dzemaili va a Montreal, Donsah interessava al Torino. Già che di gente che fa gol ne abbiamo tanta...

Sezione: Director's cut / Data: Ven 20 gennaio 2017 alle 09:01
Autore: Alberto Bortolotti
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