La gara con il Torino ha segnato il ritorno in rossoblù (non da titolare) di Godfred Donsah, Ora forse 20 minuti sono pochi per pensare che il giocatore sia stato tolto dal mercato e rimesso in circolo con gli altri centrocampisti, però resta il fatto che, se la cessione fosse stata imminente o comunque definita, non lo si sarebbe rischiato. Il ritorno al 4-3-3 rivaluta qualità e quantità del ghanese - che pare avere un difetto di base: la pigrizia -, in un reparto di mezzo nel quale (e lo vedremo tra un attimo) non ci sono gerarchie definite (a parte Poli che non a caso è stato un nazionale: italiano, per la precisione) per l'oggettiva poca differenza di valore tra i vari giocatori, Tutti, a un certo livello, anonimi, poco significativi o immaturi, tutti bisognosi di appoggiarsi a qualcuno di spessore ben più alto (che non c'era e non c'é: i difetti sono rimasti integrali). 

Esiste chi ritiene che, oltre ai sempiterni Crisetig, Falco e Mounier (sull'uscio da tempo ma evidentemente non trovano il taxi per la stazione), i più prossimi alla dipartita siano Masina e Mbaye. Tutti e due lo reputo molto improbabile, si sguarnirebbe pesantemente un altro settore tecnicamente deficitario come quello degli esterni.

Qualcuno crede che la trattativa con il Torino per Donsah sia ancora in piedi, ma se vale il concetto che far giocare il rossoblù abbia significato che proprio sicuri di mandarlo via non si è, lo stesso discorso vale per il granata Acquah che ha giocato titolare. 

In ogni modo, uno sguardo all'impiego del centrocampista africano lo scorso anno chiarisce molti aspetti. Impiegato da titolare con Lazio, Torino, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo, Fiorentina, Udinese, Empoli, Pescara e Milan. Le ultime tre in un centrocampo a due, metà partita a Empoli, partner Pulgar, e 90' con biancazzurri e rossoneri, coequipier Taider. Punti fatti 3 su 9 disponibili, esperimento sostanzialmente fallito.

Ah, una nota. Si è spesso detto, dai tanti acquirenti del diploma di Coverciano con i punti della Mira Lanza, che l'intento punitivo nei suoi confronti di Donadoni era risultato evidente dal fatto di averlo fatto giocare solo con le grandi. Niente di più falso: 10 gare da titolare, di cui 6 contro squadre della parte destra della classifica.

Torniamo alla modalità tattica di impiego: le altre 7 gare (più tre spezzoni da benchman) sono state giocate con centrocampo a 3, ruotando vorticosamente i compagni di reparto. 4 presenze, in questo mini-torneo, di Viviani (un regista se giochi a 3, di fatto, è indispensabile), idem Taider e Pulgar, 3 di Dzemaili, poi andato a far vacanza nella MLS, 2 di Nagy. Mai un assetto titolare. Incertezze di Donadoni? Forse. Più probabilmente poca differenza e soprattutto poca qualità. Non è cambiato niente, detto en passant, Poli può valere Dzemaili come attitudine alla A, ma non come gol. 

Probabilmente il centrocampo a 3 serve di più in fase di contenimento, che è poi stata la cosa fatta meglio domenica soro contro i granata.

Ora può darsi si cerchi un Viviani. E sempre a proposito di Mihajlovic, va segnalato che Valdifiori, 31 anni, nel Toro non trova posto. 180' giocati nelle ultime 15 giornate della stagione scorsa. Ci si potrebbe pensare: un reparto di mezzo con un playmaker e due mezzeali come Poli e Donsah comincerebbe a diventare proponibile. A quel punto gli altri, come cambi, vanno benissimo.

Un'ultima considerazione. Se il Napoli è un modello, come tridente offensivo, dopo l'infortunio di Milik, perché escludere, anche solo in linea di principio, che un Bologna con un "falso nueve" possa fare bene?

Sezione: Director's cut / Data: Mar 22 agosto 2017 alle 12:01
Autore: Alberto Bortolotti
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